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POLITICA

L'ex ministro: sono incazzato

Inchiesta Mose: la Camera dà il via libera all'arresto di Galan. In ambulanza nel carcere di Opera

La votazione è avvenuta a scrutinio segreto. A dare un voto favorevole sono stati 395 parlamentari, 138 i contrari, due gli astenuti. Legali: chiederemo i domiciliari

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Roma
Giancarlo Galan ha lasciato intorno alle 23 di martedì notte la sua villa di Lozzo Atestino, accompagnato da un'ambulanza, un'auto della polizia penitenziaria e diversi mezzi delle forze dell'ordine. Destinazione il carcere di Opera, a Milano.

La Camera ha, infatti, autorizzato, a scrutinio segreto, l'arresto dell'ex governatore del Veneto nell'ambito dell'inchiesta Mose. 395 i deputati che hanno votato a favore dell'arresto del deputato di Forza Italia ed ex governatore del Veneto, 138 i contrari e 2 gli astenuti, Roberto Capelli di Centro Democratico e Angelo D'Agostino di Scelta Civica. Nel corso delle dichiarazioni di voto, Pd, M5S, Lega Nord, Scelta civica, Sel, Per l'Italia e Led si erano espressi a favore dell'arresto. Contro la richiesta di arresto, invece, Forza Italia, Ncd, Psi e Maie. In serata il politico veneto, dimesso dall'ospedale di Este, ha ricevuto una telefonata di solidarietà da parte di Silvio Berlusconi. 

Legali: chiederemo arresti domiciliari
Antonio Franchini, legale di Galan insieme a Niccolò Ghedini, ha fatto sapere che presenterà la richiesta per ottenere gli arresti domiciliari per l'ex ministro.

Galan all'uscita dall'ospedale: "Sono incazzato"
I medici avevano firmato già dalla mattina il modulo per le dimissioni di Galan - come rivelano fonti qualificate all'interno della Asl 17, che ha competenza sulla struttura - ma lui è uscito solo a metà pomeriggio dicendo di essere "incazzato, sapete benissimo con chi".

Berlusconi: "Sono addolorato"
"Sono profondamente addolorato per il voto parlamentare che ha dato il via libera all'arresto dell'on. Galan", ha scritto Silvio Berlusconi in una nota, sottolineando che il rifiuto a rinviare il voto abbia impedito all'ex ministro di difendersi dalle accuse. In chiusura del testo si dice "vicino a Giancarlo" e certo della sua correttezza. 

No alla terza richiesta di rinvio
Il via libera è arrivato dopo il no alla richiesta di rinviare per la terza volta il voto. L'aula della Camera ha respinto con 289 voti di differenza la proroga richiesta da Forza Italia. Galan aveva in extremis tentato di giocare la carta del rinvio con una lettera alla presidente della Camera, Laura Boldrini.

Capezzone (FI): "E' l'azzeramento del diritto di difesa"
Il collega di Forza Italia Daniele Capezzone definisce la votazione alla camera "un'altra pagina triste" e ne spiega così le motivazioni: "Il combinato disposto tra l'uso eccessivo della custodia cautelare e il dilagare del processo mediatico produce un vero e proprio azzeramento del diritto alla difesa, riducendolo a un vuoto simulacro, a una forma svuotata di qualunque sostanza".

De Menech (PD): "Finita l'era dei Dogi"
Qui si chiude un'epoca che per vent'anni ha bloccato il mercato e la concorrenza in Veneto. Con queste parole il segretario regionale veneto del PD, Roger De Menech, commenta l'autorizzazione all'arresto approvata dalla camera: "Ogni cittadino è uguale davanti alla legge - ha detto - anche Galan".