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MONDO

Dopo la decapitazione di David Haines

Isis, decapitato terzo ostaggio. Cameron: "Non musulmani ma mostri, faremo di tutto per annientarli"

La promessa è di attuare ogni misura necessaria per sconfiggere lo Stato Islamico. David Haines, il terzo uomo decapitato, "un eroe britannico". La promessa di Obama: "Faremo giustizia". Italia, sottosegretario Giro: "Ogni paese è sovrano per quanto riguarda la scelta se trattare o meno" con i rapitori.

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Londra
Nella notte la decapitazione di David Haines ha sconvolto il mondo e il Regno Unito, da cui l'esperto di sicurezza delle ONG era partito per andare a lavorare nelle zone di conflitto del mondo. E la risposta del premier britannico non si è fatta attendere con un vertice in cui promette che lavorerà per annientare ISIS con ogni mezzo. 

Cameron: "Faremo di tutto per annientare ISIS"
In mattinata Cameron, che ha ricevuto le condoglianze di Obama, ha convocato un vertice di emergenza del Cobra, il comitato interministeriale delle emergenze del governo, per analizzare la situazione e studiare le prossime mosse. Londra, ha assicurato, metterà in campo ogni misura necessaria per collaborare con le forze internazionali e distruggere gli esteremisti del sedicente Stato Islamico. La vita più a rischio, adesso, è quella di Alan Henning, un altro ostaggio britannico nelle mani dei boia del Califfato: come da copione - lo stesso dei video della decapitazione di Foley e di Sotloff - al termine dell'assassinio compare "la prossima vittima", come viene definita dai suoi aguzzini. 

ISIS: "Non musulmani ma mostri"
Durante il verice Cameron ha stabilito una chiara linea di demarcazione tra Islam e ISIS definendo i terroristi "non musulmani ma mostri" in contrapposizione con Haines, "un eroe britannico", morto dopo essere stato rapito lo scorso anno in Siria. 

Il sottosegretario agli Esteri Giro: "Ogni paese è sovrano per quanto riguarda la scelta se trattare o meno"
Mentre il presidente Matteo Renzi ha scritto a Cameron invocando l'unità della comunità internazionale "contro questa odiosa e folle minaccia" da sottosegretario Giro arriva una dichiarazione destinata a fare discutere: "La politica dell'Italia - dice - è di riportare a casa tutti gli ostaggi, non importa come". E precisa: "Ogni paese è sovrano per quanto riguarda la scelta se trattare o meno".

Il filmato: ambientazione e contenuti
Il video ricalca il copione dei due precedenti, che hanno resa nota la decapitazione dei giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff. Haines è in ginocchio, nel deserto, indossa una tuta arancione - simile a quella dei detenuti del supercarcere militare americano di Guantanamo - e in contrasto con la "divisa" nera del suo aguzzino. Come nei precedenti filmati, anche in questo caso l'ostaggio condanna le azioni del suo governo contro l'Isis e lo accusa di essere responsabile della sua morte, apparentemente leggendo un testo scritto: "Sei entrato volontariamente in una coalizione con gli Usa contro lo Stato Islamico, come ha fatto il tuo predecessore Tony Blair, seguendo la tendenza dei nostri premier britannici che non hanno il coraggio di dire no agli americani". 

Il boia potrebbe essere lo stesso uomo
Il boia, anche in questo caso col volto coperto, sembra essere lo stesso dei due precedenti filmati. Chiaro il forte accento inglese. E ancora una volta il carnefice preannuncia una nuova esecuzione: la prossima vittima, dice, sarà un altro ostaggio britannico, identificato con il nome di Alan Henning. E a sua volta, anche l'aguzzino si rivolge a Cameron: "Questo britannico deve pagare il prezzo per la tua promessa di armare i peshmerga contro lo Stato islamico". Per il boia, l'alleanza con gli Usa porterà solo ad "accelerare la tua distruzione" e trascinerà la Gran Bretagna "in un'altra sanguinosa guerra che non potete vincere".

Haines: chi era la vittima
David Haines, 44 anni, lavorava come esperto della sicurezza per diverse Organizzazioni non governative, e per questo è stato in molti Paesi segnati da conflitti, come la Libia e il Sud Sudan. Prima di scegliere questa strada, è stato un militare al servizio di Sua Maestà per 12 anni. Lascia la moglie e due figlie, di 17 e 4 anni. Solo poche ore prima la diffusione del video, la sua famiglia aveva lanciato un appello ai sequestratori perché si mettessero in contatto con loro, lamentando che questi non avevano mai risposto ai ripetuti loro tentativi di creare un canale di comunicazione.