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POLITICA

Palazzo Chigi - Parti sociali

Scintille Renzi-Camusso. "Io iscritto alla Cgil? Non c'è rischio". "Sottovaluta i sindacati"

Il premier scrive su Twitter un messaggio ironico e la leader risponde a stretto giro: "Questo governo non tiene nel giusto conto la rappresentanza sociale"

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Susanna Camusso
Un altro botta e risposta tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e la leader della Cgil Susanna Camusso. Il premier parla di lavoro e crescita: si sarà mica iscritto alla Cgil?, si leggeva su Twitter. Il segretario del Pd risponde ironico: "Tranquillo Gaetano, è un rischio che non corro! Né io, né la Cgil...". Il premier annuncia poi di essere al lavoro a palazzo Chigi sul dossier che presenterà il 12 marzo, poi interloquisce con chi gli invia messaggi. Fabrizio gli dice che il piano casa non basta per l'edilizia e bisogna cambiare. "Che cosa cambierebbe del durc?", domanda Renzi. Sandro lo incita a far presto sul lavoro e il premier gli chiede: "In che settore lavori?".

Camusso: "Renzi non sottovaluti la rappresentanza sociale"
"Il nostro presidente del Consiglio ha un grande amore per gli strumenti mediatici. Ci dice di stare tranquilli che non s'iscriverà mai alla Cgil? Io non sono tranquilla per lui perché un lavoratore che pensa che non verrà mai alla Cgil fa male a se stesso e non alla Cgil, forse fa un grave errore", risponde la Camusso. "Credo che questo governo sottovaluti molto il rapporto con le parti sociali e abbia un'idea della rappresentanza che è più fatta di presenze individuali che non della funzione sociale della rappresentanza". E' quanto ha detto al congresso di Torino la segretaria della Cgil. "Il tempo non è infinito, la crisi ha segnato cose così pesanti nella condizione sociale e nel disagio che cresce. Non si può più perdere altro tempo. Se dai un calendario senza dire il merito che affronti è solo un calendario".

L'attesa per il Jobs Act
Poi la Camusso sottolinea l'attesa per il Jobs Act: "Per definizione aspettiamo con ansia una proposta del governo perché è importante e può determinare anche delle risposte. Speriamo di non venire delusi da uno schema di ragionamento che si ferma alle regole e non guarda invece a come creare eguaglianza e posti di lavoro".