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SPORT

Mancata reperibilità antidoping

Niente Olimpiadi per Abbagnale jr: sedici mesi di squalifica

Vincenzo non si è presentato per tre volte ai controlli. Il padre, leggenda del canottaggio e presidente federale, aveva rivelato l'infrazione a febbraio 

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di Nicola Iannello
Il canottaggio azzurro perde uno dei suoi protagonisti alle imminenti Olimpiadi di Rio de Janeiro. Il Tribunale nazionale antidoping del Coni ha squalificato per sedici mesi Vincenzo Abbagnale, accogliendo in pieno la richiesta della Procura Nado-Italia. Il canottiere azzurro, figlio dell'olimpionico e ora presidente della federazione Giuseppe, è stato così sanzionato per tre mancate reperibilità ai controlli.
 
Abbagnale jr, 22 anni, capovoga dell’otto, ha vinto un titolo mondiale assoluto nel 2013 nel due con, e due titoli iridati under 23 nel quattro con e nel quattro senza.
 
Il caso scoppiò il 10 febbraio, quando il padre Giuseppe preannunciò che il figlio era incorso nell’infrazione di non essersi presentato tre volte ai controlli antidoping. Vincenzo ha fornito delle spiegazioni sul perché non sia riuscito a rispondere alle chiamate, ma il Tribunale antidoping non le ha ritenute convincenti.
 
Vincenzo Abbagnale è l'ultimo erede della grande famiglia di canottieri di Castellammare di Stabia. Il padre Giuseppe e lo zio Carmine sono stati una delle coppie più vincenti della storia dello sport e non solo del canottaggio. Nel due con hanno vinto due ori olimpici (1984 e 1988) e l'argento a Barcellona 1992, nonché sette ori mondiali fra il 1981 e il 1993.