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SPETTACOLO

Il musicista Stefano Saletti spiega a Rainews.it le origini della lingua

Cantando in Sabir, l'antica lingua del Mare Nostrum

Dal primo al 5 ottobre Lampedusa ospiterà il Festival Sabir per parlare di culture mediterranee. Il cantautore Saletti per l'evento, a cui parteciperà nelle giornate del 3 e 4 ottobre, si esibirà in Sabir, antica lingua comune utilizzata dal 1830 soprattutto nei porti del Mediterraneo tra commercianti e pescatori

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Stefano Saletti (www.stefanosaletti.it)
di Cristina RaschioLampedusa
Lui l'ha incontrata per caso, studiando le contaminazioni musicali delle culture del Mediterraneo. Poi se ne è innamorato, non l'ha più lasciata e questa è diventata cardine del suo lavoro. Stefano Saletti è un musicista cantautore e l'oggetto della sua scoperta è stata la lingua Sabir: una lingua antica in cui canta e scrive, molto semplice, ma ormai non più praticata.
Il Sabir - spiega a Rainews.it Saletti, che è uno tra gli pochissimi artisti italiani che la utilizza - veniva parlato nei porti del Mediterraneo a partire dal 1830 soprattutto in ambito commerciale tra mercanti e pescatori. "Caratterizzata da influenze di spagnolo, francese, italiano e arabo - spiega - ora è una lingua morta, abbandonata in favore di quelle nazionali a partire dallo scoppio della Prima guerra mondiale, dal 1915". 

Saletti parteciperà al Festival Sabir per diffondere le culture del Mediterraneo in programma a Lampedusa dal primo al 5 ottobre. "È stato il simbolo di unità, di comprensione e integrazione tra i popoli del Mediterraneo per secoli - spiega - e proprio per il messaggio particolare che questa lingua veicola l'isola siciliana ha deciso di intitolargli una manifestazione che sarà densa di incontri, dibattiti, concerti ed eventi teatrali e lettarari. Il Sabir - continua Saletti - rappresenta proprio l'antica cultura mediterranea, colma di influenze di popoli, non solo musicali, ma anche linguistiche e di tradizioni: è la lingua dell'incontro".

E proprio dell'incontro delle culture mediterranee si parlerà al Festival Sabir. Nella giornata del 3 ottobre sarà ricordata la strage al largo delle coste di Lampedusa dove un anno fa esatto morirono annegati 368 migranti. "Per questa occasione - anticipa - proporrò una canzone in Sabir che avevo dedicato a un migrante tamil di 17 anni morto in un naufragio del 1996 nella notte di Natale insieme ad altri 282 compagni: una canzone che si intitola 'Anpalagan', dal nome della vittima: Anpalagan Ganeshu".

Stefano Saletti ricorda quanto sia bella l'idea di una lingua comune, come appunto lo è stato il Sabir nei secoli scorsi. "A Lampedusa faremo incontri con i ragazzi per far capire loro che chi arriva non è lo straniero, ma è una persona vicina a noi, legata da connessioni culturali  molto forti, solo che a volte non lo sappiamo". "Quando ci hanno chiamato per partecipare al Festival di Lampedusa - conclude - abbiamo aderito proprio per questo motivo: ci sono storie, melodie e tradizioni che noi non percepiamo, ma se vuoi integrarti con l'altro lo devi conoscere". 

Di seguito, una canzone di Saletti in lingua Sabir 'Hija mia mi querida'