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ITALIA

Ieri le dimissioni del Cda

Caos rifiuti. Ex Ad Ama, Longoni: "Mai riusciti a parlare con Raggi, tra 15 giorni rischio tracollo"

”La Regione Lazio ha adottato un’ordinanza che ha consentito di uscire dall’emergenza. Come Ama abbiamo constatato che alcuni impianti privati, oggetto di precetto da parte dell’ordinanza, non ci davano gli spazi nonostante quell’ordinanza - ha raccontato durante il suo intervento ad Agorà l'ex presidente di Ama, Luisa Melara 

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Caos rifiuti nella Capitale. Il sindaco Virginia Raggi nel mirino degli ex componenti dei Cda di Ama che nel corso degli ultimi anni hanno rassegnato le dimissioni.  Quello di ieri infatti è il secondo addio in pochi mesi dei vertici dell'azienda dei rifiuti di Roma, il quinto nei tre anni di governo del primo cittadino grillino. Parlano del bilancio 2017. E asseriscono che nonostante sia stato bocciato dalla Giunta, sia regolare. Raccontano di incontri richiesti e sempre disattesi, di "mancanza di una fattiva e concreta collaborazione" in quanto il Campidoglio "considera Ama non una propria emanazione bensì un soggetto privato antagonista del pubblico interesse". Insomma, definiscono "gravissimo" quanto sta accadendo.

Ranieri: "Qualcuno punta a disastro finanziario"
''E' vergognoso e gravissimo quanto accaduto in questi lunghi mesi. Una società come Ama spa, leader a livello europeo nella gestione dei rifiuti, umiliata e martoriata da inaccettabili dinamiche e presunti interessi particolari. Sono profondamente dispiaciuta per come si è arrivati a questo punto. Era il 6 novembre 2018 alle ore 18 quando noi consiglieri d'amministrazione portavamo l'esposto nella mani del procuratore Pignatone manifestando la gravità e l'urgenza di verificare i fatti da noi denunciati, al fine di intervenire per scongiurare un eventuale dissesto finanziario della società''. Lo ha detto all'Adnkronos l'ex consigliera del cda Ama, presieduto da Lorenzo Bagnacani, Vanessa Ranieri commentando quanto avvenuto nella municipalizzata dei rifiuti.

''Ancora una volta rimango perplessa nel sentire le affermazioni dell'assessore Lemmetti. E' dall'8 febbraio che il Comune dice che garantirà la continuità aziendale. Mi chiedo come e quando avverrà, visto che ancora non è stato approvato il bilancio 2017, non sarebbe stato ancora rilasciato il pegno (la garanzia alle banche sulle linee di credito) e le linee di credito con le banche non sarebbero state ancora sbloccate''. ''Il nostro bilancio 2017, bocciato dalla Giunta Raggi - conclude Ranieri - era regolare e lo stanno dimostrando i fatti''.

Ex Ad Ama, Longoni: "Mai riusciti a parlare con Raggi"
"Io e gli altri ex membri del Cda abbiamo cercato la sindaca Raggi una settimana fa per chiederle un incontro. Dalla sua segreteria ci hanno risposto che ci avrebbero contattato. Non l'hanno fatto". Paolo Longoni, da ieri ad dimissionario dell'Ama, intervistato dal 'Messaggero', riferisce di avere cercato fino alla fine un contatto con la sindaca di Roma Virginia Raggi.

La città, "tra 15 giorni avrà grossissimi problemi", perché "con la fine dell'ordinanza regionale che dispone il trattamento obbligatorio dei rifiuti della città, e che finora è stata rispettata, ci troveremo a patire ancora di più la carenza di impianti dove lavorare e depositare i rifiuti e le difficoltà di Ama di trasferire l'indifferenziato". Noi, sottolinea, "volevamo resistere ma ci siamo dimessi quando non abbiamo avuto più la fiducia del socio. Ama e il Comune sono la stessa cosa". 

Una discarica per la città, ricorda Longoni, "è inserita per il territorio di Roma nel piano rifiuti della Regione scritto in accordo con il ministero dell'Ambiente. Anche perché l'unica esistente nel Lazio, quella di Colleferro, sta per chiudere. Posso dire che in una prospettiva virtuosa, se si lavora sull'indifferenziata, nel medio e lungo termine la necessità di una discarica cessa. Ma nel breve termine Colleferro chiude e questa è l'unica strada per liberarsi dal giogo dei privati".

Ex Presidente Ama, Melara: "La spazzatura rimane a terra, non ci sono impianti"
”La Regione Lazio ha adottato un’ordinanza che ha consentito di uscire dall’emergenza. Come Ama abbiamo constatato che alcuni impianti privati, oggetto di precetto da parte dell’ordinanza, non ci davano gli spazi nonostante quell’ordinanza - ha detto durante il suo intervento ad "Agorà", l'ex Presidente di Ama, Luisa Melara - A quel punto la nostra decisione nell’interesse dell’Azienda, nell’interesse della città era: o andarci a legare con le catene davanti a questi impianti affinché l’autorità giudiziaria potesse lei intervenire con provvedimenti coercitivi... Io ho comprato le catene ed ho dichiarato presso la nostra cabina di regia istituita all’interno di Ama per controllare il servizio se questi non aprono delle due una o io mi vado a legare con le catene davanti a uno di questi impianti e chiedo a ciascuno di voi chi mi vuole seguire perché i cittadini devono sapere perché la spazzatura rimane a terra... La spazzatura rimane a terra perché se Ama non ha gli impianti presso cui portare la spazzatura non è possibile... Dove li porto? Rimangono a terra”.