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ITALIA

Importanti operazioni dei Carabinieri

Camorra, in manette 3 del clan Casalesi e 13 dei Di Lauro

I tre arrestati dai carabinieri di Caserta nell'Agro Aversano sono affiliati alla fazione Iovine del clan dei Casalesi, accusati di associazione di tipo mafioso ed estorsione con l'aggravante della metodologia mafiosa. Nell'area Nord di Napoli, invece, ricostruito l'organigramma del clan e portati alla luce gli "affari" della famiglia Di Lauro

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I carabinieri del Nucleo investigativo di Caserta hanno arrestato, nell'Agro Aversano, Claudio Giuseppe Virgilio, 42 anni, attualmente detenuto, considerato elemento di spicco del clan dei Casalesi, fazione Iovine. In manette sono finiti anche la moglie, Angela Gargiulo, 31enne originaria di Lusciano, figlia di Luciano Gargiulo detto 'Calimero', un tempo referente di zona per il clan Bidognetti, morto in carcere in regime di 41 bis, e il fratello Nicola Virgilio, 44enne di San Marcellino, imbianchino incensurato. L'ordinanza di custodia cautelare a carico dei tre è stata emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica partenopea. Le accuse, a vario titolo, sono associazione di tipo mafioso ed estorsione con l’aggravante della metodologia mafiosa.

Le indagini
Il provvedimento restrittivo è il risultato di un'indagine coordinata della Dda di Napoli iniziata nel 2017 e terminata nel luglio 2018. Secondo quanto emerso, Claudio Virgilio, dal 2008, in nome e per conto del capo clan Antonio Iovine, avrebbe estorto denaro da una ditta operante nella distribuzione e commercializzazione del caffè, con sede in San Marcellino in provincia di Caserta, per un importo complessivo di circa 150mila euro. A Claudio Virgilio è inoltre contestato che, anche dopo la sua cattura da latitante avvenuta nell’aprile del 2017, poiché ritenuto responsabile degli omicidi di Antonio Bamundo, Gennaro Di Chiara e Nicola Villano, sebbene ristretto in carcere abbia continuato a riscuotere le rate dell'estorsione da alcuni imprenditori edili di Aversa tramite la moglie e il fratello. Le indagini appaiono confermare il rischio della soggezione degli imprenditori dell’area di Aversa alla criminalità mafiosa e l’ancora piena attività del clan dei Casalesi. Alla luce delle indagini e delle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, a Virgilio è contestato di essere divenuto uno dei soggetti di riferimento del clan dei Casalesi nei territori di San Marcellino, Frignano e Villa di Briano, con il potere di allargarsi anche a gestire estorsioni in territori limitrofi e non direttamente rientranti nella sua zona di influenza.

Duro colpo al clan Di Lauro  
I Carabinieri del Ros e del Reparto operativo di Napoli hanno eseguito 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di uomini ritenuti affiliati al clan Di Lauro e di soggetti appartenenti a gruppi criminali alleati come i Vinella Grassi. Le indagini, fondate su dichiarazioni di collaboratori di giustizia e intercettazioni, hanno consentito di ricostruire l'organigramma del clan attuale e di svelare l'evoluzione del ruolo di Marco Di Lauro, catturato il 2 marzo scorso dopo quasi quindici anni di latitanza. L'operazione ha svelato i principali "affari" del clan. Dalle indagini è emersa la vitalità del gruppo criminale capace di influenzare le dinamiche camorristiche nella zona spesso con interventi attraverso gruppi satelliti o alleati. Un clan che ha scelto di diversificare i propri affari senza abbandonare il traffico di stupefacenti e ha mantenuto gli  interessi originari in materia di prodotti a marchio contraffatto e contrabbando di sigarette. In questo modo il clan si è potuto dedicare al reimpiego della fortuna accumulata in tanti anni di camorra, in affari anche leciti. Quasi un ritorno alle origini, sulle orme dei traffici di Paolo Di Lauro prima dell'esplosione del business delle piazze di spaccio dell'area nord di Napoli, peraltro da tempo ormai in mano ad altre consorterie. In questa gestione poco appariscente sul piano militare, ma che non ha mai abbandonato l'opzione violenza, come dimostra l'agguato ai danni di Pasquale Spinelli avvenuto nel giugno del 2012, emergono figure come quella di Salvatore Di Lauro e Salvatore Tamburrino. Tra i settori di maggiore interesse le truffe assicurative e nella pratica dei cosiddetti "cavalli di ritorno". A finire in carcere stamattina sono stati: Marco Di Lauro, Salvatore Di Lauro, Salvatore Tamburrino, Vincenzo Gatta, Antonio Silvestro, Vincenzo Flaminio, Antonio Montanino, Salvatore Aldo. Per il solo agguato ai danni di Pasquale Spinelli con il ferimento di Gaetano Todisco, Ciro Silvestro e Gennaro Siverio, sono stati arrestati Antonio Mennetta, Roberto Manganiello, Giuseppe Gervasio e Francesco Barone. Accusato di concorso esterno Antonio Punzone.