Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/caso-consip-nuove-accuse-per-scafarto-e-sessa-sospesi-dal-servizio-per-depistaggio-98755c2d-7372-405e-b3a4-05888d3c50a1.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Caso Consip. Nuove accuse per Scafarto e Sessa: sospesi dal servizio per depistaggio

Sono accusati dalla procura di Roma di aver volontariamente distrutto documenti, su whatsapp, per eliminare prove utili agli inquirenti

Condividi
Nell'ambito dell'inchiesta sulla fuga di notizie legate al caso Consip, il maggiore Gianpaolo Scafarto e il colonnello Alessandro Sessa, ex ufficiali del Nucleo operativo ecologico, sono stati sospesi dal servizio per la durata di un anno. La misura interdittiva, firmata dal gip Gaspare Sturzo, è stata richiesta dalla Procura di Roma. 

A giustificare l'adozione di questa misura cautelare a tempo è la nuova contestazione di depistaggio: 'al fine di sviare' l'indagine condotta dai pm di piazzale Clodio finalizzata "all'accertamento degli autori mediati e immediati della violazione del segreto a favore di Consip", Scafarto, il cui smartphone era stato sequestrato il 10 maggio scorso, su richiesta e su istigazione di Sessa (suo diretto superiore), per "non rendere possibile ricostruire compiutamente le conversazioni intervenute con l'applicativo whatsapp provvedeva a disinstallare dallo smartphone in uso a Sessa il suddetto applicativo". Con l'aggravante di "aver commesso il fatto mediante distruzione o artificiosa alterazione di un oggetto da impiegare come elemento di prova o comunque utile alla scoperta del reato o al suo accertamento". 

Sessa era già stato indagato dalla Procura per depistaggio in relazione ad alcune false dichiarazioni rese ai pubblici ministeri di Roma. Aveva mentito su un dettaglio ritenuto importante ai fini delle indagini, e cioè la data in cui avrebbe informato il suo superiore, il generale Sergio Pascali, dell'esistenza di significative intercettazioni sul conto di Tiziano Renzi, padre dell'ex premier. Sentito a maggio scorso come persona informata sui fatti dai pm, Sessa avrebbe spiegato di aver informato il suo capo solo il 6 novembre 2016, dopo l'uscita su un quotidiano della vicenda Consip.

E invece le cose sarebbero andate diversamente, perchè Pascali sarebbe stato informato da Sessa fin dal giugno precedente. Il reato di depistaggio, invece, costituisce una novità per Scafarto, già sotto inchiesta per due accuse di rivelazioni del segreto d'ufficio e cinque episodi di falso, cominciare da quello contenuto nell'informativa consegnata in Procura il 9 gennaio 2017 nella quale, riferendo il contenuto di una intercettazione ambientale negli uffici romani della Romeo Gestioni, attribuiva erroneamente all'imprenditore Alfredo Romeo e non al suo consulente Italo Bocchino, ex parlamentare, la frase "...Renzi l'ultima volta che l'ho incontrato".