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POLITICA

Il caso

Nave Gregoretti: Giunta Senato decide il 20 gennaio sulla richiesta di processare Salvini

Al via la prima riunione della giunta per le immunità parlamentari  che dovrà avviare la procedura per la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro dell'interno. Di Maio: "Salvini? Lo vedo un po' impaurito". Il tribunale dei ministri: "Non si applica decreto sicurezza bis"

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Il "caso Gregoretti" potrebbe avere la sua conclusione già il 20 gennaio, almeno per quanto riguarda l'autorizzazione a procedere del Senato nei confronti dell'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini: è quella la data definita oggi come "probabile" da Maurizio Gasparri, presidente della Giunta che si è riunita oggi per la prima volta e che tornerà a farlo subito dopo le festività natalizie, l'8, il 9, il 13 e il 14 gennaio. In una di queste sedute Salvini avrà la possibilità di essere ascoltato o di presentare una propria memoria.

Nel frattempo, la giunta ha esaminato il parere del Tribunale dei ministri di Catania che ha richiesto l'autorizzazione a procedere per l'ipotesi di sequestro di persona per il blocco della nave con a bordo 131 migranti: per il Tribunale nel caso in esame "poiché i fatti hanno coinvolto una nave della Guardia Costiera Italiana, e quindi, una nave militare, non trovano applicazione le norme contenute nel Decreto sicurezza bis".

In sostanza Salvini da ministro dell'Interno non avrebbe potuto vietare l'ingresso in acque italiane alla nave militare. Oltretutto, spiega il tribunale a differenza di quanto accaduto per la nave "Diciotti" (per il qual caso la giunta non concesse l'autorizzazione a procedere), "allorquando si innescò una controversia con Malta in ordine allo Stato obbligato a rilasciare il porto sicuro, nel caso Gregoretti è assolutamente pacifico che il coordinamento e la responsabilità primaria dell'intera operazione siano stati assunti dallo Stato italiano".

Salvini risponde che quella di tenere in mare la Gregoretti coi suoi ospiti a bordo fu una decisione collegiale del governo, ma palazzo Chigi si smarca, con un documento in cui spiega che mai all'ordine del giorno di un Consiglio dei ministri c'è stata una discussione sul punto. "Noi applichiamo la Costituzione e la legge - ha spiegato Lucia Evangelista - , ma se i fatti sono diversi e se l'azione governativa in un caso c'era e in un altro no, verrà adeguatamente valutato".

Di Maio: "Fu una decisione personale di Salvini, non del governo" 
Diverse le reazioni politiche. Anche se a far discutere in queste ore è la posizione assunta dai 5Stelle nei confronti dell'ex alleato di governo. Il ministro degli Esteri, nonché capo politico dei 5Stelle, Luigi Di Maio, nel corso della trasmissione "Porta a Porta" ha detto che il Movimento voterà a favore dell'autorizzazione a procedere. E spiega:  "Voglio ricordare una cosa: quando un anno prima bloccammo la Diciotti, era perché l'Europa non ci ascoltava. Facemmo la voce grossa e poi riuscimmo ad ottenere la redistribuzione in altri Paesi europei. Un anno dopo, la redistribuzione funzionava, quindi il blocco della Gregoretti non fu un'azione decisa dal governo, ma dal ministro dell'Interno Salvini. In questo caso l'interesse pubblico prevalente non c'era, fu un'azione personale, tanto che dopo li fece sbarcare. Noi voteremo contro l'interesse pubblico prevalente". Di Maio poi aggiunge: "Auguro a Salvini di dimostrare la sua innocenza".

Di Maio: "Ora Salvini fa la vittima. Lo vedo un po' impaurito"
Il ministro degli Esteri torna sul tema anche a Brindisi, a margine della cerimonia per
il 25° anniversario del Centro Servizi Globale delle Nazioni Unite (UNGSC).  "Mi pare che Salvini abbia sempre detto di non avere nulla da temere. Ora fa la vittima. Penso sia ben chiaro che la questione Gregoretti non e' come quella della Diciotti. La Diciotti fu una questione la Gregoretti e' stata ropaganda del ministro Salvini, che a un certo punto comincio' ad annunciare il blocco delle navi militari. Per il caso Diciotti Salvini diceva che non aveva problemi a farsi processare. Adesso lo vedo un po' impaurito, pero' e' evidente che ognuno deve assumersi le sue responsabilita". 

Salvini. "Sprecano denaro, la Giustizia va aggiornata"
"Trovo curioso che ci siano giudici che invece di inseguire camorristi, spacciatori e stupratori, cercano di ingabbiare Salvini. Quanto costano queste inchieste? Quante persone impegnano? Poi mi chiamino dove 
vogliono, non mi ritengo un pericoloso sequestratore. E' chiaro che la giustizia italiana ha bisogno di essere aggiornata ai tempi che corrono". Lo ha detto Matteo Salvini, parlando con i giornalisti in piazza Maggiore a Bologna. "Mi spiace - ha aggiunto - che Di Maio dimostri la sua piccineria, e lo dicono tanti cinque stelle. Quelle scelte, della Diciotti e della Gregoretti, erano tutte concordate". Però le inchieste, ha concluso, sono "uno spreco di denaro pubblico".

Salvini: "Mi processeranno? Amen, chi se ne frega"
"Fanno il processo? Non vedo l'ora di andarci, pop corn e bibite tassate dal governo". Così Matteo Salvini, a "L'aria che tira" su La7. "Il sequestro di persona è una cosa grave, era quella cosa che rapivano i bambini e gli tagliavano l'orecchio", aggiunge. "A Di Maio dico che deve dire se quanto fatto l'abbiamo fatto come scelta del governo. Mi processeranno,
amen, chi se ne frega".

Salvini: "Rischio processo per aver protetto i confini della Patria"
"Rischio processo e galera per aver protetto i confini della Patria. Sono sereno e la serenità mi è data anche dall'affetto delle persone che incontro ogni giorno che mi esortano ad andare avanti, a filare dritto per difendere l'Italia". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, sul suo profilo Twitter. E questa mattina, alla Camera, in occasione della presentazione di un libro ha aggiunto: "Conto di trascorrere a piede libero il 2020 per portare avanti le nostre battaglie..." 



L'accusa di sequestro di persona
L'accusa nei suoi confronti è che abusando dei poteri da ministro ha privato della libertà personale 131 migranti bloccati a bordo della nave della Guardia Costiera "Gregoretti" dal 27 luglio 2019 fino al pomeriggio del 31 luglio.   

Orfini (Pd): "Anche Salvini è tenuto a rispettare la legge"
"I giornali danno notizia di una nuova richiesta di procedere nei confronti di Salvini, ancora una volta per aver privato della libertà personale 131 migranti a bordo della nave Gregoretti. La reazione di Salvini è stata violenta. Ha invocato il diritto di difendere i confini e di esercitare il proprio ruolo. Ha detto che non vede l'ora di guardare negli occhi i magistrati che lo accusano. Non è vero ovviamente", così in una nota Matteo Orfini, parlamentare del Partito Democratico. "Fece lo stesso nel caso della Diciotti salvo poi farsi salvare dal Parlamento invocando l'immunità. Ma c'è qualcosa di più delicato in queste vicende. Perché il tentativo di Salvini e della destra è quello di far passare il principio che chi fa politica non è tenuto a rispettare le leggi. E che non lo è nemmeno quando quelle leggi tutelano le libertà personali", prosegue.

"Io non so se Salvini sia colpevole o no. So però che un ministro dell'Interno in una democrazia non può abusare del suo potere per privare delle persone della propria libertà. E che non c'è alcuna ragion di stato che possa giustificare un atto del genere. Perché queste cose avvengono solo nei regimi. Spero che nel frattempo lo abbia capito anche il M5s che la volta scorsa salvò Salvini dal processo votando a suo favore in parlamento", conclude Orfini. 

Fratoianni (Leu): "Non esistono 'spazi impunità' in democrazia"
"Capisco la rabbia e la paura di Matteo Salvini in queste ore dopo l'annuncio del nuovo procedimento giudiziario nei suoi confronti. La rabbia per non poter continuare a fare, come ha fatto da ministro, quello che gli pareva in spregio a ogni legge e norma internazionale. E pure la paura di doverne rispondere in un'aula di tribunale, che come ben si sa sfugge ad ogni occasione. Si metta l'animo in pace: non possono esistere in democrazia spazi di impunità per nessuno". Lo afferma Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana-Leu. 

"Che poi siano proprio Salvini e i leghisti - prosegue il parlamentare di Leu - a parlare di difesa della Patria fa ridere se si pensa alle pesanti ombre nei rapporti con la Russia ed altre storie...". "L'inchiesta su quanto avvenne con Nave Gregoretti, le denunce a livello internazionale per le responsabilità italiane nei respingimenti e nei rapporti con i trafficanti libici sono però un monito anche per l'attuale governo: il 'decreto vergogna' sulla sicurezza è ancora li, le navi che salvano le persone sono ancora sotto sequestro, i lager libici sono ancora pieni di esseri umani. Serve un cambio di passo", conclude Fratoianni.

Meloni: "Andrebbero indagati quei ministri che hanno favorito immigrazione clandestina"
"Di Maio sta usando le istituzioni per ripicche personali. Per #FratellidItalia gli unici che dovrebbero essere indagati sono quei ministri che per anni hanno fatto favoreggiamento dell'immigrazione clandestina! ". Così il Presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, commenta la vicenda, sul suo profilo twitter.

Germanà (FI): Di Maio voltagabbana in carne e ossa
"Ieri sera il capo politico dei Cinque stelle ha annunciato il voto favorevole all’autorizzazione a processare Salvini per il sequestro di persona sulla nave Gregoretti. Di Maio però cinque mesi fa votò contro la stessa richiesta per Salvini sull’identico caso della nave Diciotti". Lo afferma, in una nota, Nino Germanà, deputato di Forza Italia. "Ritengo pericoloso per la  democrazia che un ministro della Repubblica ed un capo politico possa incarnare il prototipo del voltagabbana cioè di quel soggetto che, secondo il dizionario, cambia opinione  facilmente e con grande leggerezza per il proprio tornaconto. Dico a Di Maio che farebbe meglio ad autorizzare un processo politico contro Bonafede che fa il Ministro di Giustizia senza distinguere il dolo dalla colpa ridicolizzando l’intero sistema giudiziario", conclude.