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ITALIA

I genitori della ragazza: "Il suo corpo usato come trofeo"

Caso Grillo, Garante Privacy: "La diffusione del video della ragazza è un atto illecito"

"La famiglia della ragazza che ha denunciato il figlio di Beppe Grillo e altri tre ragazzi per violenza sessuale ha fatto sapere di essere pronta a denunciare chiunque continui a strumentalizzare l'accaduto"

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"In relazione alla circostanza, riferita dai genitori della ragazza presunta vittima di stupro attraverso il loro legale, che frammenti del video, relativo all'oggetto del procedimento penale, vengano condivisi tra amici, il Garante per la protezione dei dati personali richiama l'attenzione sul fatto che chiunque diffonda tali immagini compie un illecito, suscettibile di integrare gli estremi di un reato oltre che di una violazione amministrativa in materia di privacy".

Lo scrive il Garante della privacy in una nota in merito al caso del presunto stupro che, secondo le accuse, sarebbe stato compiuto da Ciro Grillo e altri amici.

Genitori ragazza: "Il suo corpo come un trofeo"
Sul video intervengono oggi i genitori della ragazza, attraverso l'avvocata Giulia Bongiorno: "Non è facile rimanere in silenzio davanti alle falsità che si continuano a scrivere e a dire sul conto di nostra figlia, aggiungendo dolore al dolore: il nostro e il suo. D'altro canto, sarebbe fin troppo facile smentirle sulla base di numerosi atti processuali che sconfessano certe arbitrarie ricostruzioni e che, per ovvie ragioni, non possono essere resi pubblici", dicono. "Abbiamo appreso, inoltre, che frammenti (frammenti!) di video intimi vengono condivisi tra amici, come se il corpo di nostra figlia fosse un trofeo: qualcosa che ci riporta a un passato barbaro che speravamo sepolto insieme alle clave". E poi concludono: "Abbiamo conferito mandato al nostro legale di agire in sede giudiziaria contro tutti coloro che a qualsiasi titolo partecipano e parteciperanno a questo deplorevole tiro al bersaglio".

Le indagini
Il Procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso è al lavoro per ridefinire il capo di imputazione su alcuni degli indagati. Gli inquirenti smentiscono "una nuova indagine", ma i nuovi capi di accusa fanno parte sempre dello stesso fascicolo. Nonostante l'indagine sia stata chiusa più di cinque mesi fa, gli ultimi interrogatori hanno fatto riaprire il fascicolo. Soltanto alla fine delle indagini 'suppletive' sarà depositato in cancelleria un nuovo avviso di conclusione delle indagini. E solo dopo la Procura chiederà il rinvio a giudizio o il non luogo a procedere dei quattro giovani, che smentiscono e dicono all'unisono che la ragazza "era consenziente".

La Procura ha anche una serie di fotografie e immagini che ha inserito nel fascicolo. "La ragazza ha poi perso conoscenza fino alle 15 quando è tornata a Palau", scrivono i pm. La "lucidità" della vittima "risultava enormemente compromessa" quando è stata "condotta nella camera matrimoniale dove gli indagati" l'avrebbero costretta ad avere "cinque o sei rapporti" sessuali. Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria negano con forza tutte le accuse di violenza sessuale. E dicono che le prove a discarico sarebbero in un video girato proprio quella notte.

Grillo, nel video diventato virale, ha definito "strano" il fatto che la denuncia sia avvenuta solo dopo "otto giorni". Ma la ragazza ha raccontato di avere denunciato tutto solo al ritorno a casa, a Milano, dopo essersi confidata con i genitori. Gli stessi genitori che, attraverso l'avvocata Giulia Bongiorno, tornano a farsi sentire. E dopo avere attaccato nei giorni scorsi Grillo per il video, affermando che "il tentativo di fare spettacolo sulla pelle altrui è una farsa ripugnante'', oggi parlano di "fango" e di un corpo trasformato in trofeo.