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ITALIA

Migranti nel Mediterraneo

Caso Vos Thalassa. Nave Diciotti sbarca in Italia per accertamenti giudiziari

I migranti sono stati trasbordati dalla Vos Thalassa sull'imbarcazione della Guardia Costiera "dopo che hanno messo a repentaglio la vita dell'equipaggio". Salvini: "Se qualcuno ha fatto qualcosa che va al di là della legge, se sbarca finisce in galera non in un centro d'accoglienza". Guardia costiera libica conferma tumulti a bordo del cargo

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Alla fine sbarcheranno in Italia. Stiamo parlando dei migranti che si trovano a bordo della nave  Diciotti. Dopo alcune ore - in cui i ministeri preposti - hanno analizzato la situazione, è arrivata la tanto attesa decisione. Ricordiamo che i migranti sono stati trasbordati dalla Vos Thalassa sull'imbarcazione della Guardia Costiera italiana dopo che - dalle prime indiscrezioni - avrebbero messo a repentaglio la vita dell'equipaggio. Questo è quanto fanno trapelare fonti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti vicini all'operazione. E che precisano comunque che chi ha fatto minacce e causato tumulti - una volta individuato - sarà sottoposto alle dovute misure cautelari e agli accertamenti giudiziari. Il ministro dell'interno, Matteo Salvini: "Se qualcuno ha fatto qualcosa che va al di là della legge, se sbarca finisce in galera non in un centro d'accoglienza". Il Viminale fino a questo momento avrebbe individuato due 'facinorosi' del cargo. Si tratta di un ghanese e un sudanese. Queste le nazionalità dei migranti salvati: Pakistan, Sudan, Libia , Palestina  Algeria, Marocco, Egitto, Bangladesh, Ciad, Ghana, Nepal e Yemen. Il ministro dell'Interno, ironizza: "In quali di questi Paesi c'è la guerra?".


L'Italia era pronta a chiudere i porti anche alla Vos Thalassa. Si sarebbe trattato della prima volta per una imbarcazione battenta bandiera italiana. Decisione - che è stata anticipata nei giorni scorsi - e che segue alla chiusura dei porti alle Ong. Il nostro Paese sta chiedendo con forza - a livello comunitario - di dirottare altrove anche le navi militari del dispositivo europeo. Il motivo della chiusura degli scali italiani alla Vos Thalassa - spiegano dal Miistero dell'Interno - è che: "Non doveva intervenire in acque libiche, era pronta la guardia costiera di Tripoli". 

Il no di Salvini
Era stato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a bloccare la Vos Thalassa, dopo che la nave aveva salvato 66 migranti nelle acque libiche intervenendo in seguito ad un Sos nella zona di Sar. Salvini aveva fatto sapere che non intendeva indicare alcun porto di approdo per l'imbarcazione Vos Thalassa, che lavora come nave rifornimento per una piattaforma petrolifera della Total nel Mediterraneo. Dopo lo stop a Ong, mercantili e navi militari straniere, per la prima volta il disco rosso del Viminale riguarda una nave italiana che viaggia con un carico di migranti. 

Salvini: "Possono minacciarmi ma non mi fermo"
"Grazie all'intervento deciso mio e del governo le navi delle Ong sono finalmente lontane dagli scafisti. Ora sto lavorando perche' anche le altre navi, private o militari, non aiutino i trafficanti di esseri umani a guadagnare altri soldi". Lo afferma su Facebook il ministro dell'Interno, Matteo Salvini. "Meno partenze significa meno morti in mare. Possono minacciarmi, ma io non mi fermo!"






L'intervento di Nave Diciotti
I migranti sono stati poi trasbordati sulla nave della Guardia Costiera Diciotti. Il rimorchiatore a servizio delle piattaforme petrolifere "ha lasciato i migranti ad una nave della guardia costiera italiana, la Diciotti (che pure era piu' lontana dei libici che stavano entrando in azione)", hanno fatto sapere fonti del  Viminale ribadendo che "la posizione del ministro dell'Interno non cambia". Sono stato informati della situazione, oltre al premier Conte, anche il vicepremier Luigi Di Maio, e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. 

Toninelli: "Equipaggio era a rischio"
Il motivo del trasbordo sarebbe la tutela delll'incolumità dell'equipaggio. Questo scrive in un tweet il ministro Toninelli, secondo il quale i migranti "stavano mettendo in pericolo la vita dell'equipaggio di Vos Thalassa":


Tumulti nella notte
Ci sono stati tumulti a bordo della Vos Thalassa, perche' i migranti temevano di essere riportati in Libia. Lo riferiscono "fonti ben informate", citate dalle agenzie di stampa. Per questo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ha parlato di "pericoli" e di "facinorosi" che hanno messo a repentaglio l'equipaggio, ed e' stata inviata una nave della Guardia Costiera a prelevare i migranti.  I migranti, riferiscono le stesse fonti, temevano di esser riportati indietro verso le coste libiche e hanno minacciato l'equipaggio che si e' dovuto asserragliare nel ponte di comando. Il governo ha ricevuto la segnalazione, ha saputo che i migranti si stavano avvicinando minacciosi al ponte di comando e a quel punto ha 'girato' la segnalazione alla Guardia Costiera che e' intervenuta con la nave Diciotti. Secondo indiscrezioni a bordo del cargo ci sarebbe stato un ammutinamento. 

Guardia costiera libica conferma rivolta su Thalassa
I migranti salvati dal rimorchiatore Vos Thalassa si sono ribellati e hanno minacciato e sequestrato l'equipaggio perchè non volevano tornare in Libia. Lo conferma all'Agi la Guardia costiera libica, coinvolta nel salvataggio."Il rimorchiatore era stato noleggiato dalla Libia per le operazioni logistiche a supporto di alcune piattaforme petrolifere a largo delle nostre coste e, con il coordinamento della Guardia costiera, è intervenuto per il salvataggio di 63 persone a bordo di un'imbarcazione di legno che stava affondando.

Già in passato c'era stato questo tipo di collaborazione tra rimorchiatori e guardia costiera: i migranti sarebbero stati avvicinati alle coste libiche per essere consegnati a noi", spiega l'ammiraglio Ayoub Qassem, il portavoce della Guardia costiera libica. ""I migranti hanno pero' minacciato l'equipaggio perchè non volevano in alcun modo tornare verso la Libia", aggiunge. "La Guardia costiera ha inviato anche una propria motovedetta per accompagnare il rimorchiatore verso la costa ma non c'e' stato nulla da fare: le persone a bordo hanno continuato a protestare e a minacciare l'equipaggio, costringendo il rimorchiatore a dirigersi verso nord", conferma l'ammiraglio. "Non abbiamo voluto fare nulla che potesse far degenerare ulteriormente la situazione. La nostra priorità era garantire l'incolumità dell'equipaggio e di tutte le altre persone", ha aggiunto ancora Qassem, che ora teme che questo possa essere solo il primo di una serie di episodi di "ribellione da parte dei migranti".