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ITALIA

Le indagini del biologo-detective

Yara, quando il Dna è una certezza

La pista, il sangue negli indumenti della ragazza: a incastrare il presunto assassino di Yara Gambirasio è stato il Dna, i test hanno dato un nome e cognome a "Ignoto 1". "Il Dna è garantista" dice Emiliano Giardina, consulente tecnico della Procura di Bergamo

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Le indagini del caso Yara (Ansa)
A incastrare il presunto assassino di Yara Gambirasio è stato il Dna. Fondamentale il lavoro del biologo diventato un vero e proprio detective."L'esito del test del Dna è una certezza" ha detto Emiliano Giardina, il biologo, consulente tecnico della Procura di Bergamo, che per primo ha identificato nel figlio illegittimo di Giuseppe Guerinoni "Ignoto 1", il presunto killer di Yara Gambirasio.

Intervistato da Adnkronos spiega: "Per la prima volta la genetica interviene per confermare una pista investigativa con in più la difficoltà degli scarsi legami tra la vittima e il presunto colpevole". La genetica ha fornito una pista alle indagini, dando un'identità al sangue trovato sulla scena del crimine. 
L'esito dei test dei Ris di Parma ha dato infatti un nome e cognome a "Ignoto 1", l'identificativo a cui era associato il Dna estratto dalle tracce di sangue trovate negli indumenti di Yara quasi quattro anni fa. Senza il biologo-detective quella traccia sarebbe rimasta probabilmnete un fantasma.

"Il Dna però non indica delle responsabilità, è molto garantista - precisa l'esperto - Ci dice che questa persona era sul luogo del delitto e che la traccia ematica sui vestiti di Yara appartiene inequivocabilmente a lui".

Giardina racconta come "negli ultimi anni c'è stata un'evoluzione incredibile delle tecniche di biologia forense e un aumento delle conoscenze della genomica".