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ITALIA

Sul lungomare riminese

Discriminata per il velo. L'albergo rifiuta lo stage alla liceale

Tanta delusione nelle parole della studentessa di origini marocchine: "Alla notizia ho pianto, ma non mi arrendo". La condanna del presidente di Federalberghi: "Hanno sbagliato"

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La ragazza in una foto (dal blog di Brahim Maarad)
di Silvia BalducciRimini
C'è tanta delusione nella voce della giovanissima studentessa marocchina discriminata per il velo, ma anche tanta determinazione a denunciare l'accaduto. Un lussuoso albergo sul lungomare di Cattolica, nel riminese, infatti, le ha negato lo stage, perchè, spiega l'albergo ad un quotidiano locale "un cappuccino con il sorriso è più buono". Peccato che la ragazza porti il velo ma non il burqa. L'episodio stupisce ancor più perchè riguarda una minorenne nel pieno del percorso educativo.

La ragazza, che a giugno compirà 18 anni, frequenta il quarto anno dell'Istituto superiore per il turismo che prevede tirocini formativi di tre settimane per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro. L'albergo scelto dalla giovane, però, in un'email alla scuola ha precisato che non avrebbe accettato il velo. "Ho risposto 'no'. Mi hanno discriminata ancora prima di vedere le mie capacità e competenze solo per un foulard che è segno irrinunciabile della mia fede e identità culturale". 

"Ci sono rimasta molto male, ho pianto - continua la giovane - avevo scelto questa scuola per avere qualche opportunità in più sul lavoro, invece mi sono vista negare anche lo stage". Alla notizia, dati i tempi stretti, la scuola ha proposto alla 17enne un tirocinio sostitutivo nel comune di Montecolombo, evitando di tentare con altre strutture alberghiere locali. Alternativa, ovviamente, poco gratificante visto che non ha nulla a che fare con le materie di studio. 

La delusione si trasforma in rabbia al punto che la famiglia della giovane sta pensando di denunciare l'albergo. "Abbiamo chiesto l'intervento del centro locale antidiscriminazioni e vorremmo consultarci con un avvocato per mettere un punto a questa storia". Non si tratta infatti del primo caso in zona. Tre anni fa un'altra ragazza, Halima, che frequentava l'istituto alberghiero, ha dovuto rinunciare allo stage causa velo.

"La religione non c'entra nulla" replica il direttore dell'albergo. "Abbiamo fatto presente che la studentessa non avrebbe potuto indossare il velo relazionandosi con i clienti - spiega in un'intervista al Corriere Romagna - così come non accettiamo piercing, orecchini particolarmente vistosi, capigliature stravaganti. Il nostro regolamento è chiaro. Un cappuccino servito con un sorriso è più buono, con un velo il sorriso non si vede". Critico il presidente regionale di Federalberghi, Sandro Giorgetti: "È un errore impedire a questa ragazza di svolgere lo stage - ha detto - i colleghi hanno sbagliato".