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MONDO

Uber, su pressione degli azionisti si dimette il ceo Kalanick

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Si è dimesso il fondatore e ceo di Uber, Travis Kalanick. Lo conferma, secondo quanto riporta il Financial Times, la compagnia. Kalanick aveva già fatto sapere che intendeva prendersi  un congedo 'sabbatico', dopo la recente scomparsa della madre, Bonnie Horowitz Kalanick, morta in un incidente in barca. Tuttavia, secondo quanto rivela il New York Times, le dimissioni arrivano su esplicita richiesta di cinque forti investitori dell'azienda i quali, in una lettera, gli hanno chiesto di dimettersi immediatamente.    

Da mesi Uber è in crisi reputazionale, tra denunce dei dipendenti e, soprattutto, accuse di molestie sessuali, che hanno già portato a 20 licenziamenti. L'ultimo in ordine di tempo a lasciare la poltrona è stato Emil Michael, numero due del gruppo e uomo fidato di Kalanick, pesantemente coinvolto nello scandalo sulle molestie.    

"Amo Uber più di qualsiasi cosa al mondo - ha scritto Kalanick in comunicato riportato da New York Times - e in questo difficile momento della mia vita personale ho accettato la richiesta degli investitori di mettermi da parte in modo che Uber possa continuerà ad andare avanti a costruire piuttosto essere distratta da un'altra lotta".