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POLITICA

Forum Ambrosetti, seconda giornata

Cernobbio, Cartabia: "La riforma della Giustizia è un'esigenza imperativa"

"Negli ultimi cinque anni lo Stato ha speso 573 milioni di euro" per rimborsi e indennizzi, mentre "i casi coinvolti sono 95.412"

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A chiudere la seconda giornata del Forum Ambrosetti a Cernobbio è stata la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, con un atteso intervento sulla riforma.

Investire invece di pagare i costi del disservizio
"Investire nella giustizia non è a costo zero, è bene farlo per migliorare il servizio piuttosto che pagarne i danni del disservizio". Marta Cartabia ha citato il caso dei ricorsi alla legge Pinto cui si rivolgono i cittadini che sono incappati in processi che sono andati al di là di una ragionevole durata: "ebbene", ha spiegato il ministro, "sono crescenti le richieste di rimborsi e indennizzi".

"Negli ultimi 5 anni lo Stato ha speso 573 milioni di euro", mentre "i casi coinvolti sono 95.412. Queste richieste di rimborsi - ha aggiunto - creano paradossi perché intasano ulteriormente i tribunali e aumentano i contenziosi, per cui abbiamo ritardi e costi al quadrato; sembra un rompicapo, ma la situazione è seria". "Se queste risorse fossero state destinate al miglioramento della giustizia, ne avremmo beneficiato tutti".

Riforma sia coraggiosa, realista, corale
Entro la fine di quest'anno devono essere approvate le leggi delega sia per la riforma del processo civile che per quella del processo penale; successivamente, nel primo trimestre del 2022 "bisogna assumere i primi giovani giuristi per l'ufficio del processo". "Fra cinque anni dobbiamo aver ridotto del 40% il disposition time della durata del processo civile e per il processo finale del 25%", ha ricordato Cartabia, secondo cui servono "scelte efficaci che intervengano in modo significativo sui problemi anche se possono essere percepite come scomode".

"Non si può essere preoccupati di inseguire il consenso, occorre uno sguardo lungo. Bisogna essere consapevoli dei problemi reali e della loro complessità: questi obiettivi ambiziosi devono essere realizzati".

"Il viaggio delle riforme in alcuni casi è molto turbolento. Al pilota si richiedono nervi saldi e grandi disponibilità all'ascolto, alla mediazione, alla ricerca di scelte condivise. La riforma della giustizia non si farà in un tratto ma a piccoli passi".

Italia osservata speciale
"Siamo osservati speciali negli ambienti internazionali sulla riforma della giustizia. C'è molta attesa". "Sulla giustizia lo status quo non è una opzione, non possiamo stare fermi"

Non partiamo dalla prescrizione
''Il tema della prescrizione'' non è centrale, la prescrizione è ''un rimedio estremo per situazioni eccezionali, non è il problema da cui partire''.

Riforma supportata da risorse e mezzi
"Non mi sento pessimista, sono animata da realistico ottimismo: queste riforme, forse per la prima volta, possono contare su risorse, finanziamenti, personale e mezzi". "Gli obiettivi di quell'impegnativa meta della riduzione dei tempi sono sostenuti da un'attrezzatura adeguata". Per il ministro "la riforma del processo civile e penale sono in fase di approvazione e i calendari parlamentari ci dicono che dovrebbero essere portati a termine nel mese di settembre". La nostra società, ha concluso Cartabia, "ha bisogno di imparare a ricomporre i conflitti".

Magistrati desiderosi di migliorare il servizio
"Quando incontro i magistrati si incontrano persone desiderose, e la maggior parte di loro svolgono il loro compito con grande dedizione, di essere messi nella condizione di migliorare il servizio che offrono ai cittadini". Per Cartabia occorre intervenire, allo scopo di migliorare i tempi dei processi, con un approccio "tailored", cioè con interventi su misura per i singoli uffici giudiziari che sono afflitti da problemi diversi.

"La giustizia italiana non è tutta uguale. Ci sono alcune situazioni molto virtuose e altre più in difficoltà. Ho cominciato a visitare Corte d'appello per Corte d'appello, anche per rendermi conto di persona dei problemi specifici. Insomma occorre un tailored approach", ha detto. "Bisogna intervenire a quei livelli. E lì non trovo resistenze".  

16.500 giuristi per formare équipe in supporto ai giudici
"I problemi dei tempi della giustizia vanno risolti soprattutto con misure organizzative". La ministra della Giustizia Marta Cartabia, al Forum Ambrosetti ha osservato che il giudice lavora spesso da solo e deve farsi carico di tutto il lavoro. Con la riforma della Giustizia, ha detto Cartabia "vogliamo dargli una squadra, una equipe che lo aiuti a organizzare il lavoro. I fondi del Pnrr, destinati all'assunzione di 16.500 giuristi e 5.400 aiutanti amministrativi, servono proprio a questo. Il bando è aperto, se conoscete giuristi diffondete la voce", ha concluso.