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ECONOMIA

La pandemia

Cgia: causa Covid, tredicesime più leggere. Tre miliardi di euro in meno rispetto al 2019

"Dall'inizio dell'emergenza almeno 6,6 milioni di lavoratori sono finiti in cassa integrazione e molti di questi a zero ore. Questa situazione non ha consentito a tante persone di maturare il rateo mensile che definisce economicamente la gratifica, alleggerendone quindi l'importo finale"

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Le tredicesime che nei prossimi giorni arriveranno nelle tasche di 16 milioni di pensionati e di 18 milioni di lavoratori dipendenti, saranno più leggere. L'importo complessivo di queste 34 milioni di gratifiche natalizie, rileva la Cgia,  ammonterà a 30 miliardi di euro, 3 miliardi in meno rispetto alla somma pagata nel 2019, a causa del Covid.

La regione che presenta il più alto numero di percettori della tredicesima mensilità è la Lombardia: quasi 6,2 milioni di persone. Seguono i 3 milioni e 287 mila residenti nel Lazio, i 2 milioni  e 956 mila domiciliati nel Veneto e i 2 milioni e  821 mila presenti in Emilia Romagna. Le realtà geografiche, dove, invece,  il numero dei beneficiari della gratifica natalizia è più contenuto sono l'Umbria con 532 mila persone, la Basilicata con 290 mila, il Molise con 160 mila e la Valle d'Aosta con 77 mila.

I pensionati, assieme al trattamento di dicembre, riceveranno la tredicesima l'1 dicembre. Da quest'anno, causa Covid, per alcuni soggetti la mensilità aggiuntiva viene pagata in anticipo. Ai pensionati che non ricevono l'accredito sul conto corrente, ad esempio, la gratifica natalizia è stata corrisposta a partire dal 25 novembre. Questa modalità è stata decisa dall'Inps e da Poste Italiane allo scopo di consentire a tutti i titolari delle prestazioni di recarsi presso gli uffici postali in piena sicurezza in tempo di Covid. Ai lavoratori dipendenti del settore privato il pagamento della mensilità aggiuntiva è stabilito dal Ccnl: tradizionalmente viene comunque erogata dal titolare dell'impresa entro Natale. Ai dipendenti pubblici, infine, la tredicesima viene elaborata con il cedolino paga dell'ultimo mese dell'anno; abitualmente entrambi i versamenti vengono corrisposti attorno al 20 di dicembre.

"Il Covid, purtroppo, - osserva il coordinatore dell'Ufficio Studi, Paolo Zabeo - ha alleggerito le tredicesime di tanti dipendenti del settore privato. Dall'inizio dell'emergenza, infatti, almeno 6,6 milioni di lavoratori sono finiti in cassa integrazione e molti di questi a zero ore. Questa situazione non ha consentito a tante persone di maturare il rateo mensile che definisce economicamente la gratifica, alleggerendone quindi l'importo finale di circa 100 euro per ogni mese di indennità ricevuta. Così gli acquisti di Natale rischiano di subire una contrazione fino al 15%. Se l'anno scorso la spesa complessiva ha sfiorato i 10 miliardi, quest'anno potrebbe scendere a 8,5-9 miliardi".

Se saranno circa 30 i miliardi che attraverso la tredicesima arriveranno quest'anno agli italiani, anche il fisco potrà "festeggiare", visto che da questi pagamenti incasserà 10,4 miliardi l di ritenute Irpef. "Con l' aumento dei risparmi privati e la caduta verticale dei consumi delle famiglie - segnala il segretario Renato Mason -  il Paese sta scivolando pericolosamente verso la deflazione. Dallo scorso maggio, infatti,  l'indice dei prezzi al consumo è negativo".