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FOOD

Paese che vai cibo che...non trovi. La mappa dei divieti alimentari

Dall'haggins scozzese al foie gras, alcuni alimenti tipici in alcune parti del mondo in altre non si possono neanche avvicinare

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Roma
Cibi considerati prelibati in una parte del mondo sono banditi dall'altra parte del pianeta. Così prodotti tipici di alcuni paesi - come l'haggins o il foi gras - sono considerati nocivi o non salutari in altri. 

Foie Gras
Uno degli esempi più calzanti è quello del foie gras, diventato da un lato simbolo di lusso alimentare e dall'altro di crudeltà nei confronti delle oche per l'alimentazione forzata a cui sono sottoposte per produrlo. Il foie gras, infatti, è definto dalla legge della Francia (Paese di cui è originario) come "fegato di anatra o di oca fatta ingrassare tramite alimentazione forzata (gavage)". Questo tipo di alimentazione è vietato in Germania da circa 20 anni ed esiste anche una direttiva dell’Unione europea nella quale si raccomanda la cessazione della pratica del gavage. I paesi europei dove è ancora possibile produrre foie gras con il gavage sono Francia, Spagna e Ungheria. Nel 2012 la California ha anche dichiarato illegali sia la produzione sia il consumo di foie gras, divieto annullato a gennaio di quest'anno da un giudice distrettuale. 

Casu Marzu
Un altro esempio di cibo 'vietato' è il casu marzu, il formaggio pecorino o caprino colonizzato dalle larve della mosca casearia. Le norme emanate dall'Unione Europea non ne consentono più la produzione e la commercializzazione, perché in contrasto con le norme igieniche e sanitarie. Per poter salvaguardare questo prodotto la regione Sardegna lo ha inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani: tale riconoscimento certifica che la produzione è codificata da oltre 25 anni così da poter richiedere una deroga rispetto alle normali norme igienico-sanitarie.

L'haggins
Dal Mediterraneo al Mare del Nord. Una delle specialità della cucina scozzese è l'haggins: un insaccato di pecora composto da cuore, polmone e fegato macinati con cipolla, grasso, farina d'avena e spezie bolliti dentro lo stomaco per tre ore. Negli Stati Uniti l'importazione del prodotto è vietata e negli ultimi tempi gli immigrati scozzesi in cerca dei sapori di casa hanno iniziato a produrre un haggins completamente statunitense. 

I salumi
Gli Stati Uniti proibiscono anche l'importazione di salumi, che devono obbligatoriamente essere prodotti in territorio americano. I prosciutti e salami italiani famosi in tutto il mondo, quindi, negli Stati Uniti lo sono soltanto per la fama. Per assaggiare il vero San Daniele gli americani devono visitare il Bel Paese.

L'assenzio
Ci sono poi prodotti che si consumano in alcuni paesi europei e sono vietati in altri, come l'assenzio. La presenza di tujone, dagli effetti tossici se assunto in quantità massicce, e i supposti effetti allucinogeni hanno provocato al distillato verde un discusso status legale, diverso da nazione a nazione.

Pesce palla
Infine c'è il famoso pesce palla. Assaggiarlo potrebbe costare la vita. Questo pesce contiene infatti la tetradotossina, una neurotossina in grado di bloccare il sistema nervoso. Per questo in Italia e in altre parti del mondo la commercializzazione è proibita. In Giappone invece lo si può assaporare, ma viene preparato soltanto da chuochi in possesso di una speciale licenza (ottenuta dopo anni di allenamento, e un esame sia pratico che scritto).

Dallo Schnepfe dreck al lattume
Ci sono poi alcuni alimenti che non sono espressamente vietati, anche perché poco diffusi, ma che suscitano più di qualche perplessità. È il caso al brodo di mirauda, Coluber viridiflavus, il serpente più diffuso in Italia e usato nel risotto nel biellese, e dello Schnepfe dreck dei paesi nordici o merdocchio in Maremma, che prevede le feci della beccaccia come principale ingrediente del patè. In Sicilia c'è il lattume, ricavato dalle gonadi del tonno (lo sperma del pesce) e in Lapponia si fa l'estratto in brodo del pene del maschio di renna, considerato afrodisiaco.