ECONOMIA
A pesare la debolezza dei mercati internazionali
Cina, brusca frenata dell'economia: a gennaio forte calo dell'import-export
I primi dati del 2015 hanno superato negativamente anche le previsioni degli analisti. Sul fronte delle importazioni il calo, dovuto alla scarsa domanda interna, riguarda soprattutto il carbone e il petrolio. A spingere verso il basso l'export il debolezza dei mercati internazionali.

Il dato è il peggiore dal 2009. A causa della debolezza della domanda interna le importazioni cinesi a gennaio hanno segnato -19,4% quando a dicembre si attestatavano sul -2,4% e nemmeno le esportazioni stanno andando bene: - 3,2%, a pesare qui è soprattutto la contrazione della domanda sui mercati internazionali. L'avanzo commerciale è aumentato dell'87,5% a 366,9 mld di yuan (60 miliardi di dollari). Dati che hanno stupito negativamente gli analisti: la Reuters aveva mostrato proiezioni secondo cui le esportazioni sarebbero cresciute del 6,3% e le importazioni avrebbero avuto al massimo una contrazione del 3%.
Crollo delle importazioni
Da ottobre 2014 i numeri delle importazioni cinesi hanno puntato verso il basso. Nel dettaglio: il carbone ad esempio è crollato del 40%, il greggio è scivolato verso il 7.9%. In generale l'import del comparto energetico, è sceso del 35,3% in rapporto all'Australia e del 28,7% rispetto alla Russia.
Export, dati peggiori da marzo 2014
Vanno male le esportazioni verso l'Europa - che scendono del 4,6% - e verso Hong Kong, Corea del Sud e Giappone (il peggiore, crollo del 20%). Unica direzione in crescita è quella Pechino-Washington: +4,8%, sfiorando il tetto dei 35 miliardi. In totale si attestano sui 1.230 miliardi di yuan (200 mld dollari).
Crollo delle importazioni
Da ottobre 2014 i numeri delle importazioni cinesi hanno puntato verso il basso. Nel dettaglio: il carbone ad esempio è crollato del 40%, il greggio è scivolato verso il 7.9%. In generale l'import del comparto energetico, è sceso del 35,3% in rapporto all'Australia e del 28,7% rispetto alla Russia.
Export, dati peggiori da marzo 2014
Vanno male le esportazioni verso l'Europa - che scendono del 4,6% - e verso Hong Kong, Corea del Sud e Giappone (il peggiore, crollo del 20%). Unica direzione in crescita è quella Pechino-Washington: +4,8%, sfiorando il tetto dei 35 miliardi. In totale si attestano sui 1.230 miliardi di yuan (200 mld dollari).