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MONDO

Nuovo caso dopo quello tra Londra e Mosca

Coronavirus, scambio di accuse tra Stati Uniti e Cina per furto di dati sui vaccini

Il Dipartimento di giustizia americano mette sotto incriminazione due hacker cinesi, Pechino respinge gli addebiti e controattacca: "E' diffamazione"

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Pechino rispedisce al mittente le accuse degli Stati Uniti e definisce "calunnie" le notizie di furto di dati sulle ricerche sul Covid-19 da parte di hacker cinesi

Le accuse in tal senso erano state mosse dal Dipartimento alla giustizia Usa contro due cittadini cinesi, incriminati per aver cercato di rubare i risultati delle ricerche sui vaccini e di aver violato le banche dati di centinaia di aziende americane e estere.

In particolare, il documento firmato dall'ufficio del procuratore degli Stati Uniti per il distretto orientale di Washington (EDWA) e la divisione di sicurezza nazionale (NSD) hanno accusato due hacker cinesi che lavorano con il ministero della sicurezza cinese (MSS) di "una vasta campagna di intrusioni informatiche globali"

Intrusioni mirate
La campagna, rileva l'Fbi su Twitter,  mirava alla proprietà intellettuale e alle informazioni commerciali riservate del settore privato su trattamenti,  test e  vaccini contro il Covid-19. Gli hacker, sottolinea il documento, "hanno anche preso di mira i conti online di organizzazioni non governative e singoli dissidenti, clero e attivisti democratici e dei diritti umani negli Stati Uniti, in Cina, a Hong Kong e all'estero". Le industrie prese di mira, secondo il documento, riguardano la produzione di alta tecnologia, dispositivi medici, ingegneria civile e industriale, software aziendali, educativi e di gioco; energia solare. prodotti farmaceutici e la difesa. Le attività informatiche malevole sarebbero iniziate più di dieci anni fa e risultavano ancora in corso alla data dell'accusa. 


Il ministero degli Esteri cinese: "Diffamazione"
Netta la smentita da parte del ministero degli Esteri cinese, secondo il quale "il governo cinese è convinto difensore della sicurezza informatica e si è sempre opposto, reprimendo gli attacchi e la criminalità  informatica in tutte le forme". Il portavoce del ministero, Wang Wenbin, ha detto che gli Usa devono "smettere immediatamente di diffamare la Cina".

Hacker russi contro la ricerca in Gran Bretagna
L'attività di spionaggio informatico nel campo della ricerca sul vaccino anti Covid sembra essere in grande fermento. Alcuni giorni fa l'agenzia britannica per la cybersicurezza aveva lanciato  accuse su un gruppo hacker russo, ritenuto "quasi certamente" parte dell'intelligence di Mosca, che avrebbe tentato di rubare ricerche su potenziali vaccini per il coronavirus. Il National Cyber Security Centre ha sostenuto che i tentativi del gruppo APT29  hanno preso di mira organizzazioni governative,diplomatiche, think-tank nel Regno Unito, Usa e Canada.

Il Cremlino ha respinto con fermezza  le accuse britanniche: "Non abbiamo informazioni su chi possa aver commesso un attacco hacker contro le compagnie farmaceutiche e i centri di ricerca britannici ma possiamo dire una cosa: la Russia non ha nulla a che fare con questi tentativi", ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, smentendo anche le accuse di interferenze russe nelle elezioni parlamentari britanniche del dicembre 2019.