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SPETTACOLO

Una kermesse anomala

Cinema, Locarno in edizione 'Covid' premia l'Argentina

La rassegna del 2021 in programma dal 4 al 14 agosto  

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Lucrecia Martel (ansa)
Ha premiato l'Argentina l'edizione 2020 del festival di Locarno, anzi di Locarno 2020 - For the Future of Films, dato che causa Covid si è trovata una nuova formulazione per la kermesse cinematografica elvetica. I Pardi 2020 da settantamila franchi svizzeri ciascuno attribuiti a "progetti interrotti dall'emergenza Covid-19" sono andati infatti, per quanto riguarda la scelta della giuria internazionale, al documentario Chocobar, della regista argentina Lucrecia Martel, un documentario politico che interroga la questione della colonizzazione e la cultura indigena a partire dall'uccisione del militante Javier Chocobar nel 2000, e per quanto riguarda la giuria della selezione svizzera a Zahorì, della regista Marí Alessandrini, film ambientato in Patagonia che racconta l'amicizia tra una tredicenne di origini ticinesi e un vecchio indiano Mapuche.

All'interno della selezione internazionale, il Campari Award - premio speciale della giuria (cinquantamila franchi) - è stato assegnato al film Selvajaria (Savagery) di Miguel Gomes, libero adattamento del romanzo Brasile ignoto di Euclides da Cunha, sulla spedizione militare della repubblica brasiliana a fine Ottocento contro il piccolo insediamento di Canudos. Lo Swatch Award - premio al progetto più innovativo di 30.000 franchi - è andato invece a De Humani Corporis Fabrica (The Fabric of the Human Body) di Verena Paravel e Lucien Castaing-Taylor, documentario sulle questioni di bioetica legate alle nuove tecnologie in ambito medico. Tra i progetti della selezione svizzera, l'SRG SSR Award, campagna pubblicitaria televisiva del valore di 100.000 franchi, è stato assegnato a LUX, documentario sull'esercito svizzero dei giovani Raphaël Dubach e Mateo Ybarra.

Si è trattato di una edizione senza folla in piazza Grande, senza divi internazionali, ma - sottolineano dall'organizzazione - "anche l'anno in cui il Festival si è aperto al pubblico di tutto il mondo con la sua prima programmazione online. L'anno della solidarietà, con i progetti di The Films After Tomorrow, e quelli, come Closer to Life, in sostegno alle sale, uno dei settori dell'industria cinematografica più colpiti in questi mesi. L'anno in cui l'attenzione è stata posta sugli autori del futuro, con i Pardi di domani sezione molto seguita online e anche in sala, dove alcuni dei registi svizzeri hanno potuto presentare e introdurre al pubblico le loro opere. Ma si pensa già al prossimo appuntamento: il 74° Locarno Film Festival si terrà dal 4 al 14 agosto 2021.

A margine del Festival si è svolta la premiazione del Boccalino d'Oro Locarno 2020, 20° Premio della critica indipendente presente al Festival, diretto da Ugo Brusaporco e presieduto da Arminio Sciolli.
 
Miglior Film GRIGIO. TERRA BRUCIATA di Ben Donateo Italia, Svizzera 
Un cortometraggio molto intenso per dire di un paese, in Calabria, che muore insieme agli ultimi vecchi che lo abitano, mentre intorno le pale delle turbine eoliche girano  senza sosta riempiendo il paesaggio

Miglior Regia ALEXANDRE HALDEMANN per Um tordo batendo as asas contra o vento, Svizzera
Con semplicità il giovane autore Alexandre Haldemann, racconta il nostro mondo e il ruolo che assume il lavoro necessario per mangiare ma non per vivere e allora alla parola fine ci si chiede quanto questa nostra società si dia da fare per creare barriere al piacere di vivere insieme

Per il miglior personaggio del Festival
MARCO SOLARI Presidente da vent’anni
Per un uomo che ha dedicato una parte importante della sua vita al servizio del Cinema e di un Festival, quello di Locarno, che grazie alla sua guida è diventato avvenimento fondamentale nel mondo del Cinema del nuovo millennio

Miglior Produzione For the Future of Films
ZE di Lkhagvadulam Purev-Ochir, Mongolia 
Un film che racconterà la Mongolia che non conosciamo, ricordando che il non  conoscere è il non aver futuro

Menzione Speciale
“ICEMELTLAND PARK”, di Liliana Colombo
La regista ci ha dato un amaro divertissement su un tema che pur di grande attualità non è abbastanza compreso, si tratta dello scioglimento dei ghiacci e delle sue conseguenze sulla vita in questo pianeta, una tragedia immane che riguarda tutti, non solo quelli che vivono vicino ai ghiacciai o ai poli, ma anche quelli che vivono sulle coste, o comunque sulla terra ferma. Si resta delusi di se stessi dopo un film che illumina la nostra inettitudine con un linguaggio debitore della grande lezione della videoart.

Menzione Speciale
Giada Peter, capo Ufficio stampa
In un anno segnato da rapporti online dovuti alla pandemia, all’assenza fisica della grande maggioranza, quasi totalità, dei giornalisti di solito presenti al Festival, non si è persa d’animo e ha svolto in modo encomiabile il suo lavoro a favore di un festival a programma ridotto, ma pur sempre un Festival di serie A.