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AMBIENTE

31 ottobre-12 novembre

Clima,1500 Ong chiedono di rinviare Cop26 di Glasgow

La mancanza di vaccini nei Paesi poveri mette a rischio la partecipazione globale e inclusiva, afferma Climate Action Network. Gli organizzatori contestano le affermazioni e garantiscono vaccini e quarantena per i delegati che ne avranno bisogno. Gran Bretagna: nessun rinvio

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Di fronte alla scarsa vaccinazione dei Paesi piu' poveri contro il Covid-19, un network di circa 1.500 Ong ha lanciato un appello a Londra per il rinvio della conferenza Onu sul clima Cop 26, ritenendo "impossibile" tenere un incontro "equo e inclusivo",

La conferenza si terrà a Glasgow, in Scozia, dal 31 ottobre al 12 novembre, come previsto, ha ribadito invece il Governo britannico: l'organizzazione della conferenza, già riprogrammata l'anno scorso causa Covid, va avanti, ha ribadito il ministro britannico Alok Sharma.

Secondo le Ong,"a soli due mesi dall'appuntamento, è evidente che una conferenza globale sul clima sicura, inclusiva e giusta è impossibile, data l'incapacità di garantire l'accesso ai vaccini per migliaia di persone nei Paesi più poveri, i costi di viaggio e alloggio e le misure di quarantena e l'incertezza sull'evoluzione della pandemia di Covid-19",

E' quanto si legge nell'appello di Climate Action Network (Can), che riunisce alcune delle più note organizzazioni non governative, tra cui Greenpeace, Wwf, Action Aid, Oxfam e Amnesty International.

"La nostra preoccupazione è che i Paesi più profondamente colpiti dalla crisi climatica e quelli che soffrono della mancanza di sostegno da parte delle nazioni ricche nella fornitura di vaccini saranno esclusi dai colloqui", ha affermato il direttore esecutivo di Can, Tasneem Essop.

La Gran Bretagna, come Paese ospitante, aveva offerto a giugno vaccini ai delegati che ne avranno bisogno a partire dal mese settembre. Tuttavia, Can ha  in una dichiarazione ha replicato che la Gran Bretagna sta rallentando la fornitura di vaccini e che molti Paesi rischiano di rimanere esclusi. Un problema aggravato, sottolineano, dalla necessità per i delegati non vaccinati di mettersi in quarantena in un hotel per 10 giorni se arrivano da Paesi che la Gran Bretagna ha messo nella lista rossa.

Il presidente britannico di Cop26, ministro Alok Sharma, ha tuttavia dichiarato che la Gran Bretagna pagherà i costi della quarantena ed è fondamentale che i lavori vadano avanti come previsto. "Assicurarsi che le voci delle persone più colpite dai cambiamenti climatici siano ascoltate è una priorità... se vogliamo garantire il nostro pianeta, abbiamo bisogno che tutti i Paesi e la società civile portino le loro idee e desideri a Glasgow", ha affermato Sharma in una nota.