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AMBIENTE

New York

​Clima, allarme Onu: gli ultimi 5 anni i più caldi

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Il Palazzo dell'Onu
I leader mondiale stanno arrivando a New York dove lunedì inizieranno i lavori dell'Assemblea generale delle Nazioni Uniti: dal britannico Boris Johnson al francese Emmanuel Macron fino agli italiani Giuseppe Conte con il neo ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Domenica sera è giunto anche il presidente americano Donald Trump che, ha già annunciato, sarà assente invece al vertice sul clima. Lunedì, quando un centinaio di leader si riuniranno per discutere della comune ambizione di ridurre le emissioni di gas serra, e combattere così il riscaldamento globale, Trump, l'unico leader al mondo ad aver ritirato il suo paese dall'accordo di Parigi, si esprimerà "sulla protezione della libertà religiosa". La Casa Bianca ha infatti prenotato nel palazzo dell'Onu una sala conferenze per un incontro sulla libertà religiosa a livello globale.

I cambiamenti climatici sono, però, al centro dell'interesse delle Nazioni Unite. Un rapporto pubblicato dall'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), alla vigilia del vertice, rivela che gli ultimi cinque anni, dal 2015 al 2019, saranno il periodo più caldo mai registrato. La temperatura media per il periodo 2015-2019 dovrebbe essere più alta di 1,1 °C  rispetto a quella del periodo tra il 1850-1900. Dunque, secondo gli scienziati, anche se tutti gli impegni dell'accordo di Parigi fossero mantenuti, e non acquisiti, la Terra sarà più calda di circa 3°C alla fine del secolo.

"L'espressione 'cambiamento del clima' in realtà ci deve ricordare che la responsabilità è nostra. Non è il clima ad essere 'impazzito', ma siamo noi che abbiamo costruito un modello di sviluppo economico che è diventato il carnefice del nostro pianeta, della terra che ci ospita. Dobbiamo cambiare e dobbiamo farlo in fretta", ha scritto su facebook Di Maio, alla sua prima volta sul palco dell'Onu.

Al vertice ambientale organizzato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, gli Stati Uniti saranno rappresentati da Marcia Bernicat del Dipartimento di Stato. Banditi i temi climatici, Trump arriva comunque alle Nazioni Unite con l'intenzione di ribadire la superiorità degli Stati Uniti. Quale sarà il suo messaggio in questa 74a sessione dell'Assemblea generale? "Dirò: gli Stati Uniti sono il più grande paese del mondo, non sono mai stati più forti e io sono senza dubbio uno dei più grandi presidenti della storia", ha risposto ai giornalisti a bordo dell'Air Force One. Il tycoon ha pianificato un'impressionante serie di faccia a faccia: Imran Khan (Pakistan), Andrzej Duda (Polonia), Abdel Fattah al-Sisi (Egitto), Moon Jae-in (Corea del Sud), Narendra Modi (India), Boris Johnson (Regno Unito), Barham Saleh (Iraq), Shinzo Abe (Giappone). Ma colui che si è autoproclamato 'maestro di negoziazione', in vista delle elezioni presidenziali del 2020, fatica a raggiungere risultati tangibili da utilizzare, di fronte ai colleghi, come prova dell'efficacia dei suoi progressi diplomatici: Iran, Corea del Nord, Venezuela, Afghanistan. Sono solo un esempio.