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AMBIENTE

Sondaggio Ipsos Mori per la Global commons alliance

Clima, 86% italiani pronto a fare di più

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Gli italiani sono pronti a mettersi in gioco per difendere il pianeta. L'86% dei cittadini è disposto a fare di più per proteggere la natura e il clima. Il 79% ritiene infatti che la Terra si stia avvicinando a punti di non ritorno.

E' quanto emerge dal sondaggio realizzato da Ipsos Mori per la Global commons alliance in 19 paesi del G20, sulla tutela del pianeta e la percezione dei rischi legati ai cambiamenti climatici.

Nello specifico, la ricerca rileva che il 79% degli italiani ritiene che la Terra si sta avvicinando a punti di non ritorno, per colpa dell'uomo. Il 69% è preoccupato per le condizioni in cui versa la Terra. Solo il  31% pensa che se si continua così la natura sarà in grado di soddisfare i bisogni umani in futuro. Il 67% degli intervistati crede inoltre che i benefici della protezione della natura superino i costi. Uno su tre ritiene la mancanza di risorse finanziarie un limite.

Solo il 6% degli italiani intervistati è consapevole della necessità di intervenire entro il prossimo decennio a tutela dei beni globali comuni, come l'acqua, le foreste, le zone umide, l'Antartide e l'Artico. E il 73% pensa che l'Onu dovrebbe avere più potere per proteggerli. Il 77% del campione si dice favorevole a un'economia che punti sull'uso sostenibile delle risorse, e il 71% ritiene che la pandemia di Covid-19 rappresenti un momento importante per la trasformazione delle società verso una maggiore resilienza.

Per quanto riguarda poi il ruolo dei media, il 40% degli italiani ritiene infine che questi siano di aiuto per capire le questioni legate all'ambiente.

Nei 19 Paesi del sondaggio, il 73% dei cittadini dei Paesi più ricchi e industrializzati del mondo pensa che l'uomo stia portando la Terra al collasso. L'83% si dice pronto a fare di più per proteggerla. Più della metà è estremamente preoccupata per lo stato dei beni comuni globali.

"Siamo all'inizio di un decennio decisivo. Questa - afferma Owen Gaffney, della Global Commons Alliance e autore del rapporto - è un'emergenza planetaria. I beni comuni globali sono al punto di rottura. La maggioranza delle persone nei paesi del G20 è consapevole che una trasformazione energetica è necessaria nel prossimo decennio".