Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/coldiretti-con-chiusura-ristoranti-natale-perdita-41-miliardi-b5bac50b-a412-403b-9857-83e43f851df1.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

Crisi pandemia

Coldiretti: con la chiusura dei ristoranti a Natale, perdita di 41miliardi

Un crack senza precedenti per la ristorazione che dimezza il fatturato, denuncia l'associazione degli agricoltori

Condividi
Il taglio delle spese di fine anno a tavola rischia di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari degli italiani che nel 2020 scendono al minimo da almeno un decennio, con un crack senza precedenti per la ristorazione che dimezza il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro nel 2020. A rilevarlo è Coldiretti con un'analisi su dati Ismea.  L'organizzazione agricola sottolinea che "a preoccupare è anche il nuovo Dpcm per l'ipotesi di chiusura di tutti i bar e ristoranti alle 18 per Natale e Santo Stefano". 

Coldiretti aggiunge che "nonostante i cambi di colore in Italia restano chiusi due bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi su tre per un totale di oltre 215 mila locali situati nelle regioni rosse e arancioni dove è proibita qualsiasi attività al tavolo".

Viene evidenziato che "le ultime riaperture riguardano solamente le strutture presenti in Sicilia (oltre 23 mila) e Liguria (quasi 13 mila) che diventano zone gialle, dove comunque le attività di ristorazione sono consentite solo dalle ore 5:00 alle 18:00 con la possibilità sempre della consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 della ristorazione con asporto".

Coldiretti ricorda inoltre che "nelle zone critiche (arancioni e rosse) è invece consentita la sola consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze dei locali". 

L'associazione, infine, segnala che nelle regioni dove si registrano scenari di elevata o massima gravità sono sospese tutte le attività di ristorazione e, quindi, anche la somministrazione nei quasi 19 mila agriturismi (quasi l'80% del totale) presenti in queste aree.