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MONDO

Verso la Casa Bianca

#raiusa2016: come si vota, decidono i grandi elettori

Le regole nell'art. 2 della Costituzione. Vince chi raggiunge quota 270

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Le regole per l'elezione del presidente degli Stati Uniti, che è un Paese con un sistema istituzionale di tipo presidenziale, sono fissate nell'articolo 2 della Costituzione americana.

* Si svolgono OGNI QUATTRO ANNI, nel primo martedì dopo il primo lunedì di novembre. Può candidarsi chi ha più di 35 anni, è nato negli Usa e vi risiede da almeno 14 anni. La prima fase del voto è quella delle primarie. Ma un candidato alla presidenza, per esempio un indipendente, può candidarsi anche senza questo passaggio.

* L'elezione non avviene a SUFFRAGIO UNIVERSALE MA CON METODO INDIRETTO. Stato per stato, nell'Election Day (quest'anno l'8 novembre) i cittadini votano i cosiddetti 'grandi elettori', quelli che poi il mese successivo saranno chiamati all'elezione vera e propria del presidente e del vicepresidente.

* I 'GRANDI ELETTORI' sono 538 e formano lo 'United States Electoral College'. Per conquistare la Casa Bianca c'è bisogno di ottenere il voto di 270 'grandi elettori', vale a dire la metà più uno. Il numero dei 'grandi elettori' è fissato facendo la somma tra il numero dei senatori (100, due per ogni Stato) e dei deputati (435 assegnati proporzionalmente alla popolazione). A questi vanno aggiunti i tre delegati che spettano al District of Columbia, dove si trova la capitale federale Washington.

* NUMERO DI GRANDI ELETTORI STATO PER STATO - California (55), Texas (38), Florida (29), New York (29), Illinois (20), Pennsylvania (20), Ohio (18), Georgia (16), Michigan (16), North Carolina (15), New Jersey (14), Virginia (13), Washington (12), Arizona (11), Indiana (11), Massachusetts (11), Tennessee (11), Maryland (10), Minnesota (10), Missouri (10), Wisconsin (10), Alabama (9), Colorado (9), South Carolina (9), Kentucky (8), Louisiana (8), Connecticut (7), Oklahoma (7), Oregon (7), Arkansas (6), Iowa (6), Kansas (6), Mississippi (6), Nevada (6), Utah (6), Nebraska (5), New Mexico (5), West Virginia (5), Hawaii (4), Idaho (4), Maine (4), New Hampshire (4), Rhode Island (4), Alaska (3), Delaware (3), District of Columbia (3), Montana (3), North Dakota (3), South Dakota (3), Vermont (3), Wyoming (3).

* I SEGGI elettorali chiuderanno in orari diversi a seconda dello Stato. Hanno diritto al voto 225 milioni di statunitensi, di cui 119 milioni donne e 106 milioni uomini. I risultati inizieranno ad arrivare dunque scaglionati nella notte italiana. Di seguito le chiusure divise per orario (ora italiana)

Chiudono all'1 - Georgia, Indiana, Kentucky, South Carolina, Vermont, Virginia.

Chiudono all'1.30 - North Carolina, Ohio, West Virginia.

Chiudono alle 2 - Alabama, Connecticut, Delaware, District of Columbia, Florida, Illinois, Maine, Maryland, Massachusetts, Mississippi, Missouri, New Hampshire, New Jersey, Oklahoma, Pennsylvania, Rhode Island, Tennessee

Chiude alle 2.30 - Arkansas.

Chiudono alle 3 - Arizona, Colorado, Kansas, Louisiana, Michigan, Minnesota, Nebraska, New Mexico, New York, North Dakota, South Dakota, Texas, Wisconsin, Wyoming.

Chiudono alle 4 - Iowa, Montana, Nevada, Utah.

Chiudono alle 5 - California, Hawaii, Idaho, Oregon, Washington.

Chiude alle 7 - Alaska.

* Nella stragrande maggioranza dei casi vige la REGOLA DELLA 'VITTORIA TOTALE': il candidato che vince il voto popolare in uno stato ottiene la totalità dei 'grandi elettori' di quello stato e sceglie delle persone di fiducia che potranno confermare la sua elezione.

* I 'grandi elettori', infatti, si esprimono con VOTO SEGRETO e in teoria possono assegnare il proprio voto a chiunque. Tuttavia, salvo rare eccezioni, ognuno di loro vota il candidato che li ha designati, e le loro preferenze vengono confermate dal Congresso agli inizi di gennaio. I delegati che votano diversamente vengono definiti 'elettori infedeli'.

* NEL CASO DI PARITA' fra i 'grandi elettori' a decidere è il Congresso degli Stati Uniti.

L'Election Day e le prossime tappe
Quale che sia il vincitore, prima che Hillary Clinton o Donald Trump si insedino alla Casa Bianca passeranno oltre due mesi. Un periodo durante il quale lo Studio Ovale continuerà ad essere occupato da Barack Obama. Non a caso il presidente uscente dopo il voto continuerà ad esercitare le sue prerogative, anche con un ultimo viaggio in Europa per incontrare i principali leader europei a Berlino e partecipare a un vertice internazionale in Sudamerica. Il tutto dal 14 al 21 novembre. Il primo vero atto politico del nuovo Commander in Chief sarà il discorso sullo stato dell'Unione a fine gennaio, primi di febbraio.
 
* ELECTION DAY. E' il giorno del voto, l'8 novembre. Gli elettori americani si recheranno alle urne non solo per scegliere il nuovo inquilino della Casa Bianca, ma anche per rinnovare una parte consistente del Congresso: l'intera Camera dei Rappresentanti e un terzo del Senato. In alcuni stati si voterà anche per rinnovare la carica di governatore, e per alcuni referendum, dalla pena di morte alle armi.

* PRESIDENTIAL TRANSITION. E' un periodo di interregno tra l'elezione del nuovo presidente e il suo effettivo ingresso alla Casa Bianca. Dura oltre due mesi, nel corso dei quali si completa il processo elettorale. Processo che si conclude con l'insediamento del nuovo Congresso chiamato a confermare il voto dei 'grandi elettori'. Nel frattempo il presidente entrante designa la sua amministrazione: dai membri del nuovo governo ai vertici di tutte le principali agenzie federali.

* INAUGURATION DAY. La data è fissata per il 20 gennaio 2017. E' il giorno dell'investitura del nuovo presidente e del cambio della guardia con Barack Obama. Momento clou è il giuramento, seguito dalla tradizionale parata a Washington lungo Pennsylvania Avenue, la principale arteria di collegamento tra Capitol Hill, sede del Congresso, e la Casa Bianca.

* STATE OF THE UNION. La data viene fissata tra la fine di gennaio e i primi di febbraio. Il nuovo presidente terrà un discorso davanti al Congresso riunito in sede plenaria per tracciare le linee guida della sua agenda legislativa e del programma che intende attuare durante il suo primo anno di mandato. Ogni anno politicamente si apre con il discorso sullo stato dell'Unione del presidente degli Stati Uniti.

Per un repertorio storico sulle elezioni rimandiamo al sito statunitense http://uselectionatlas.org/RESULTS/