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ECONOMIA

Primo passo verso l'addio allo scontrino di carta

Da oggi il nuovo scontrino: perde il valore fiscale, ma non quello commerciale

I consumatori non dovrebbero nemmeno accorgersene, visto che continueranno a ricevere uno scontrino commerciale cartaceo, invece l'avvento dello scontrino elettronico porterà novità e obblighi soprattutto per i commercianti. 

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Da oggi entra in vigore lo scontrino elettronico. Tutti i negozi e esercizi commerciali con volume d'affari superiore a 400mila euro all'anno devono rilasciare al consumatore, al posto dello scontrino o della ricevuta fiscale, un documento con valenza solo commerciale. La parte fiscale invece verrà memorizzata e trasmessa all'Agenzia delle Entrate. E' il primo passo verso l'addio al vecchio scontrino cartaceo, che diventa appunto digitale. L'obbligo scatta per tutti gli altri commercianti dal primo gennaio 2020, eccetto coloro che non hanno l'obbligo di certificazione dei pagamenti (come tabaccai, farmacie, edicole). La norma che ha introdotto questo tipo di scontrino nasce con l'intenzione di combattere l'evasione fiscale.

Per i clienti cambia poco
Non ci sarà più lo scontrino, ma un documento commerciale, una ricevuta sempre di carta, ma senza valore fiscale che potrà essere conservata ai fini della garanzia, per il cambio merce ed eventuali detrazioni. In quest’ultimo caso si dovrà chiedere esplicitamente e mostrare codice fiscale o partita iva al negoziante. Per quanto riguarda i rimborsi, lo scontrino nuovo avrà ugualmente valore perché attesta l'acquisto. Questo nuovo documento tutela tutte le clausole che riguardano i consumatori.

Obblighi per i commercianti
Ogni commerciante, da oggi in poi, dovrà essere dotato di uno speciale registratore di cassa che, collegato direttamente con l’Agenzia delle Entrate, permette di monitorare in tempo reale l’emissione degli scontrini. Sono previste agevolazioni fiscali per gli operatori, pari al 50% della spesa sostenuta per l'acquisto o l'adattamento degli attuali registratori di cassa, per un massimo di 250 euro in caso di acquisto e di 50 euro in caso di adattamento per ogni strumento. In alternativa all'utilizzo dei registratori di cassa telematici, sarà possibile memorizzare e trasmettere alle Entrate i dati dei corrispettivi giornalieri tramite il nuovo servizio web dell'Agenzia, disponibile nell'area riservata del portale Fatture e Corrispettivi. Questi dati possono essere inviati all'Agenzia delle Entrate entro 12 giorni dall'effettuazione dell'operazione, come stabilito dal "Decreto crescita". Lo stesso decreto prevede che per i primi sei mesi dall'entrata in vigore del nuovo obbligo (1 luglio 2019 per i soggetti con volume d'affari superiore a 400mila euro e 1 gennaio 2020 per tutti gli altri) non si applicano le sanzioni in caso di trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri entro il mese successivo a quello di effettuazione dell'operazione. ​L'Agenzia spiega che gli operatori che non abbiano ancora la disponibilità di un registratore telematico potranno assolvere all'obbligo di trasmissione dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri entro il mese successivo a quello di effettuazione dell'operazione, senza incorrere in sanzioni, fermi restando i termini di liquidazione dell'imposta sul valore aggiunto. 

Controlli
Un capitolo a parte invece è quello dei controlli della Guardia di Finanza. Il documento emesso dall'esercente e consegnato al consumatore sarà memorizzato sui registratori di cassa con nuovi software che determinano l'inalterabilità dei dati di emissione. Insomma in questo caso non potranno essere apportate modifiche dopo il rilascio dello scontrino cartaceo sul database elettronico. Giornalmente i dati dovranno essere trasmessi all'Agenzia delle Entrate che provvederà ad effettuare i controlli. Infine va ricordato che il nuovo documento di fatto ha la stessa validità ai fini fiscali per quanto riguarda la deduzione delle spese sulla dichiarazione dei redditi del modello 730 oppure nel modello Unico. Insomma la vera novità riguarda i controlli che di fatto saranno più precisi e molto più costanti. Già la grande distribuzione adotta tale sistema, sebbene in via opzionale, da qualche anno.

Fattura elettronica
Da oggi entra a regime per 3,2 milioni di contribuenti anche la fatturazione elettronica. Un appuntamento epocale che ha già dato ottimi frutti nei primi sei mesi di applicazione: quasi un miliardo di file è stato elaborato dal sistema messo a punto dall’agenzia delle Entrate. L’avvio del nuovo adempimento prevede l’emissione del documento elettronico in un formato Xml, l’invio al Sistema di interscambio (Sdi) e dunque l’inoltro da parte di quest’ultimo al destinatario di riferimento. In caso di mancata consegna della fattura all’acquirente, la normativa prevede l’obbligo in capo al cedente-emittente di inviare la “copia di cortesia”, dando notizia della messa in disponibilità della e-fattura presso il Sdi. Proprio oggi finisce inoltre la moratoria delle sanzioni per chi manda in ritardo la fattura. Al tempo stesso, si riduce a dodici giorni il termine massimo entro cui bisogna inviarla (dalla data dell’operazione).