PEOPLE
La musica contro le barriere
Con "Fischia il vento", Muso grida 'no' al razzismo
Il video è stato girato in una zona complessa di Torino come i giardini Alimonda. Ed è stato introdotto dall'assessora regionale all'Immigrazione e alle Politiche Giovanili, Monica Cerutti: "Con le sue canzoni che vengono visualizzate anche da 35mila persone - ricorda- il rapper riesce a parlare a una fascia di popolazione a cui la politica ha difficoltà a rivolgersi".

La musica per gridare 'no' al razzismo. Muso - è solo l'ultimo dei rapper - di origine straniera, che da anni, vive nel nostro Paese e che affida alla musica e alle parole, l'odissea che tanti vivono per assicurarsi una vita vita migliore. Con il brano 'Fischia il vento', racconta la sua storia di bambino nato in Guinea, Conakry, e portato in Italia all'età di 11 anni dopo la morte dei genitori, nella speranza che crescendo potesse trovare un lavoro e aiutare i fratellini più piccoli rimasti in Africa a casa di una zia.
Il video è stato girato in una zona complessa di Torino come i giardini Alimonda. Ed è stato introdotto dall'assessora regionale all'Immigrazione e alle Politiche Giovanili, Monica Cerutti, che invita i giovani stranieri, ma anche gli italiani, a coltivare passioni e a impegnarsi nel sociale proprio come fa Muso. Il cantante, ogni sabato, tiene corsi di rap per ragazzi tra gli 11 e i 18 anni, negli spazi di Il Passo social point.
"Muso è un buon esempio - spiega l'assessora - Ha deciso di fare il mediatore culturale e di dedicare la sua vita a educare i giovani che vivono nella periferia di Torino, a Barriera di Milano, trasmettendo messaggi positivi attraverso la musica".
Nel video in cui compare Muso che sale su un autobus della Gtt e timbra il biglietto, poi balla con i ragazzi dei giardini Alimonia. "Questa è un'area emblematica - racconta Muso - La decisione di girare quì il video arriva dopo la richiesta del gruppo Amici di Aurora che mi hanno contattato per raccontarmi che la piazzetta era divisa in due parti, in una c'erano gli italiani e nell'altra gli stranieri".
"Con le sue canzoni che vengono visualizzate anche da 35mila persone - ricorda Cerutti - Muso riesce a parlare a una fascia di popolazione a cui la politica ha difficoltà a rivolgersi. Parla con i giovani appassionati di rap. Parla con chi ha difficoltà ad andare avanti nella vita e vede in lui qualcuno che con sacrificio ce l'ha fatta". 'Fischia il vento' richiama poi valori che è bene ricordare: quelli della resistenza e della lotta partigiana e fa parte del progetto social art che mira a promuovere l'inclusione attraverso la musica.
Muso segue un po' le orme di un altro rapper italiano, di origini tunisine, Ghali, che sta ottenendo un successo tra i giovani, come sottolinea: "del tutto inaspettato". Anche lui attraverso la musica racconta sogni e aspirazioni dei migranti. Con il brano "Mamma" - in particolare - dice: "Ho voluto raccontare la storia di uno che potrebbe essere uno di noi. Quando arrivano in Italia queste persone vengono trattate come se non avessero una storia ed un nome, come se fossero involucri venuti qui per riempirsi e questo mi ha fatto pensare". E aggiunge: "di queste storie ne ho sentite tante. Di parenti di amici morti nel Sahara e di persone gettate in mare. Della mia famiglia sono l’unico in Europa. E per molti di loro sono una rivincita. La speranza è quella di tornare lì, come uno che ce l’ha fatta. Anche se per loro è già così, Ghali vuol dire “Prezioso”e sento di avere delle responsabilità".
Il video è stato girato in una zona complessa di Torino come i giardini Alimonda. Ed è stato introdotto dall'assessora regionale all'Immigrazione e alle Politiche Giovanili, Monica Cerutti, che invita i giovani stranieri, ma anche gli italiani, a coltivare passioni e a impegnarsi nel sociale proprio come fa Muso. Il cantante, ogni sabato, tiene corsi di rap per ragazzi tra gli 11 e i 18 anni, negli spazi di Il Passo social point.
"Muso è un buon esempio - spiega l'assessora - Ha deciso di fare il mediatore culturale e di dedicare la sua vita a educare i giovani che vivono nella periferia di Torino, a Barriera di Milano, trasmettendo messaggi positivi attraverso la musica".
Nel video in cui compare Muso che sale su un autobus della Gtt e timbra il biglietto, poi balla con i ragazzi dei giardini Alimonia. "Questa è un'area emblematica - racconta Muso - La decisione di girare quì il video arriva dopo la richiesta del gruppo Amici di Aurora che mi hanno contattato per raccontarmi che la piazzetta era divisa in due parti, in una c'erano gli italiani e nell'altra gli stranieri".
"Con le sue canzoni che vengono visualizzate anche da 35mila persone - ricorda Cerutti - Muso riesce a parlare a una fascia di popolazione a cui la politica ha difficoltà a rivolgersi. Parla con i giovani appassionati di rap. Parla con chi ha difficoltà ad andare avanti nella vita e vede in lui qualcuno che con sacrificio ce l'ha fatta". 'Fischia il vento' richiama poi valori che è bene ricordare: quelli della resistenza e della lotta partigiana e fa parte del progetto social art che mira a promuovere l'inclusione attraverso la musica.
Muso segue un po' le orme di un altro rapper italiano, di origini tunisine, Ghali, che sta ottenendo un successo tra i giovani, come sottolinea: "del tutto inaspettato". Anche lui attraverso la musica racconta sogni e aspirazioni dei migranti. Con il brano "Mamma" - in particolare - dice: "Ho voluto raccontare la storia di uno che potrebbe essere uno di noi. Quando arrivano in Italia queste persone vengono trattate come se non avessero una storia ed un nome, come se fossero involucri venuti qui per riempirsi e questo mi ha fatto pensare". E aggiunge: "di queste storie ne ho sentite tante. Di parenti di amici morti nel Sahara e di persone gettate in mare. Della mia famiglia sono l’unico in Europa. E per molti di loro sono una rivincita. La speranza è quella di tornare lì, come uno che ce l’ha fatta. Anche se per loro è già così, Ghali vuol dire “Prezioso”e sento di avere delle responsabilità".