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ITALIA

Nel naufragio del 2012 morirono 32 persone

Processo Concordia, Schettino condannato a 16 anni e un mese

Interdetto per 5 anni da comandante di nave. L'accusa aveva chiesto una pena di 26 anni di reclusione e tre mesi di arresto. Francesco Schettino non era presente in Aula alla lettura delle sentenza di primo grado

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Francesco Schettino è stato condannato a 16 anni di reclusione e un mese di arresto nel processo di primo grado per il naufragio della Costa Concordia. Il Tribunale di Grosseto ha poi deciso l'interdizione di 5 anni come comandante di nave. L'accusa aveva chiesto per una pena di 26 anni di reclusione e tre mesi di arresto. L'ex comandante non era in aula alla lettura della sentenza. Nel naufragio avvenuto nel gennaio 2012 morirono 32 persone.

Schettino: non ho abbandonato la nave
"Combatterò sempre per dimostrare che io non ho abbandonato la Costa Concordia. Quanto al resto, aspetto di leggere le motivazioni della sentenza". Questo il primo commento di Schettino "deluso" per la conferma del reato di abbandono della nave nella sentenza che lo condanna.

Respinta richiesta di arresto
Il collegio giudicante composto da Giovanni Puliatti (presidente) e dai giudici a latere Sergio Compagnucci e Marco Mezzaluna ha respinto la richiesta di arresto cautelare per Schettino avanzata dall'accusa. Secondo i giudici, infatti, la condotta dell'ex comandante della Concordia, sempre presente alle udienze, è tale da non richiedere la misura cautelare, anche in presenza di una pena considerevole comminata in primo grado. 

La sentenza
Il Tribunale ha inflitto a Schettino 5 anni per il reato di disastro colposo, 10 anni per gli omicidi plurimi colposi e 1 anni per il reato di abbandono di persone minori o incapaci, per un totale di 16 anni di reclusione a cui è stato aggiunto un mese di arresto. Il Tribunale non ha invece riconosciuto, come invece richiesto dalla pubblica accusa, l'aggravante del naufragio colposo e neppure l'aggravante della colpa cosciente per gli omicidi plurimi colposi.

Schettino si commuove in aula
"Mi sento di dire che il 13 gennaio 2012 sono in parte morto anche io". Così Francesco Schettino nel corso del suo intervento nell'aula del teatro di Grosseto. Si commuove mentre parla: "Sono stato accusato di mancanza di sensibilità per le vittime: cospargersi il capo di cenere è un modo per esibire i propri sentimenti. una scelta che non ho fatto. il dolore non va esibito per strumentalizzarlo". Poi ha parlato di "momenti di dolore che ho condiviso coi naufraghi a casa mia", ma dicendo questo si è messo a piangere aggiungendo "non volevo questo".

Schettino: "Costa scarica colpe di carenza settori"
"A poche ore da una sentenza, in un processo che avrebbe dovuto coinvolgere un'intera organizzazione e invece vede me qui come unico imputato, solo a poche ore dalla sentenza e non durante i tre anni della vicenda, l'azienda (Costa crociere ndr) minaccia licenziamenti e trasferimenti per scaricare definitivamente le responsabilità determinate dalle carenza di alcuni settori che la compongono".

Legale Costa: "Schettino pensi a sé"
Alle dichiarazione di schettino, risponde l'avvocato di Costa crociere spa, Marco De Luca: "non credo che gli debba interessare dove costa crociere porta la sua sede legale. È un problema che non lo deve interessare, lui è fuori dalla compagnia, ha altre cose a cui pensare adesso".