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ITALIA

Il disastro all'Isola del Giglio

Concordia, la Cassazione conferma le pene per gli altri indagati

La suprema Corte ha confermato le pene patteggiate dai cinque coindagati del capitano Francesco Schettino. Rigettato il ricorso della Corte d'Appello che aveva ritenuto ''troppo mito'' le condanne comminate, da un minimo di un anno e undici mesi a un massimo di due anni e sei mesi

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Confermate dalla Cassazione le pene comminate in patteggiamento ai cinque coindagati per il disastro della nave da crociera ''Costa Concordia''. Il naufragio avvenne il 13 gennaio 2013. La nave si avvicinò troppo alla costa dell'Isola del Giglio fino a schiantarsi.

L'incidente ha provocato 32 morti. Il capitano Francesco Schettino non ha patteggiato ed è tuttora in attesa di giudizio per naufragio e omicidio colposo. Gli altri indagati  Ciro Ambrosio, Silvia Coronica, Jacob Rusli Bin, il manager di Costa spa Roberto Ferrarini e il direttore dell'hotel di bordo Manrico Giampedroni hanno invece optato per la via del patteggiamento.

Le pene comminate, da un anno e undici mesi a due anni e sei mesi, sono state dunque confermate dalla Cassazione.