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ECONOMIA

Settori fuori dal recupero del Pil

Confcommercio: futuro nero per turismo e ristorazione

Il  "quarto trimestre si apre all'insegna di una rinnovata e profonda incertezza alimentata dalla dinamica dei contagi" con il risultato che i settori della "convivialità" e del turismo "non verranno coinvolti dalla ripresa del Pil". 

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Per ristorazione, tempo libero e turismo si profilano giorni bui per la recrudescenza dei contagi da Covid-19. E' quanto emerge dal rapporto sulla congiuntura elaborato da Confcommercio in cui si prevede che il "quarto trimestre si apre all'insegna di una rinnovata e profonda incertezza alimentata dalla dinamica dei contagi" con il risultato che i settori della "convivialità" e del turismo "non verranno coinvolti dalla ripresa del Pil". Per il mese di ottobre Confcommercio stima un incremento dello 0,9% congiunturale del prodotto che si traduce in una decrescita su base annua del 5,1%.

Lo studio mette in evidenza che "in ogni caso appare ormai evidente che uno specifico problema della congiuntura italiana sia la mancata diffusione della ripresa ad alcuni importanti settori, tra cui quello della convivialità e del turismo in senso lato". 

Dopo un terzo trimestre "caratterizzato da un forte recupero (+10,6% rispetto al secondo trimestre dell'anno), sebbene meno intenso rispetto alle previsioni contenute nella Nadef (+13,6%)", nel confronto annuo l'Indicatore dei consumi di Confcommercio (Icc)  di settembre "si conferma in territorio negativo, seppure in miglioramento rispetto ad agosto". 

In particolare, viene osservato, "permangono forti differenze nelle dinamiche delle singole voc idi spesa, con uno stato di estrema debolezza per molti dei settori dei servizi. I modesti recuperi messi in atto nei mesi estivi hanno solo attenuato riduzioni che, nel caso del turismo, dei trasporti e delle funzioni legate al tempo libero, sfiorano o superano il 50% nel confronto annuo". Un'evoluzione meno asfittica dei consumi, associata a miglioramenti produttivi ed occupazionali nel trimestre luglio-settembre e a un recupero della fiducia delle famiglie e delle imprese, ha comunque "consolidato la ripresa del Pil pe ril quale, dopo il rimbalzo del terzo trimestre, rivisto leggermente al rialzo, si stima ad ottobre un incremento dello 0,9% congiunturale che si traduce in una decrescita su base annua del 5,1%".   Per il mese di settembre l'indicatore dei consumi registra,nel confronto annuo, un calo del 5,2%. Se per i beni il saldo risulta positivo per il 2,3%, per i servizi il dato permane in territorio negativo (-20,7%). In questo contesto Confcommercio mette in evidenza i rischi legati alle "incognite sulle prospettive a breve. La recrudescenza della pandemia in Europa sta portando molti Paesi a mettere in atto misure di contenimento, che seppure di entità più limitata rispetto a quanto fatto in primavera, rischiano di minare la ripresa internazionale con particolare riguardo ai più prossimi partner commerciali, come, appunto, l'Italia".