MONDO
Russia, il confessore di Putin diventa metropolita
Il vescovo Tikhon (Scevkunov), ritenuto il confessore del presidente russo Vladimir Putin, è stato promosso al rango di metropolita. È stato nominato arcivescovo della Metropolia di Pskov.
Secondo alcuni osservatori, ciò gli spiana la strada verso la successione al soglio del patriarca Kirill. Secondo indiscrezioni, Kirill potrebbe rassegnare le dimissioni tra qualche mese a causa di attriti con il presidente Putin.
Kirill non è stato presente al discorso solenne di Putin per l’annessione della Crimea e ha sottoposto le parrocchie della Crimea alla gestione della Chiesa ortodossa russa, ma con sede in Ucraina, e non all’amministrazione diretta da Mosca.
Il 31 maggio prossimo Bartolomeo, patriarca ortodosso universale di Costantinopoli, deve pronunciarsi sulla concessione alla Chiesa ortodossa ucraina, indipendente da Mosca, dell’autonomia canonica.
Kirill ha sempre detto che ciò non avverrà, ma, se dovesse succedere, sarebbe un duro colpo alla sua immagine e contribuirebbe al suo ritiro. A quel punto gli potrebbe succedere metropolita Tikhon (Scevkunov).
I due prelati hanno una visione diametralmente opposta: Kirill è ecumenista ed è aperto al dialogo con Vaticano, mentre Tikhon è favorevole all’autonomia totale della Chiesa ortodossa russa, alla sua chiusura al mondo esterno a modo di una fortezza assediata.
Secondo alcuni osservatori, ciò gli spiana la strada verso la successione al soglio del patriarca Kirill. Secondo indiscrezioni, Kirill potrebbe rassegnare le dimissioni tra qualche mese a causa di attriti con il presidente Putin.
Kirill non è stato presente al discorso solenne di Putin per l’annessione della Crimea e ha sottoposto le parrocchie della Crimea alla gestione della Chiesa ortodossa russa, ma con sede in Ucraina, e non all’amministrazione diretta da Mosca.
Il 31 maggio prossimo Bartolomeo, patriarca ortodosso universale di Costantinopoli, deve pronunciarsi sulla concessione alla Chiesa ortodossa ucraina, indipendente da Mosca, dell’autonomia canonica.
Kirill ha sempre detto che ciò non avverrà, ma, se dovesse succedere, sarebbe un duro colpo alla sua immagine e contribuirebbe al suo ritiro. A quel punto gli potrebbe succedere metropolita Tikhon (Scevkunov).
I due prelati hanno una visione diametralmente opposta: Kirill è ecumenista ed è aperto al dialogo con Vaticano, mentre Tikhon è favorevole all’autonomia totale della Chiesa ortodossa russa, alla sua chiusura al mondo esterno a modo di una fortezza assediata.