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ECONOMIA

La posizione degli industriali offerta al ministro del Lavoro

Confindustria: blocco dei licenziamenti se le attività sono fermate per legge

Stirpe: "Dove c'è riduzione di attività dovuta al mercato, però, consentire alle aziende di potersi riposizionare"

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Dove ci sono attività sospese per legge è giusto che ci sia il blocco dei licenziamenti, ma altrove bisogna lasciare libero il mercato del lavoro di ripartire. Questa la posizione espressa al ministro del Lavoro Andrea Orlando, da Maurizio Stirpe, vice presidente di Confindustria, presente all'incontro in videoconferenza con la direttrice generale Francesca Mariotti. 

"Per quanto riguarda le priorità da affrontare nel breve e nel medio termine - ha dichiarato Stirpe - la prima necessità è quella di fare la riforma degli ammortizzatori. Se ne parla da tanto tempo, abbiamo presentato la nostra proposta il 16 luglio, sono passati 7 mesi e non abbiamo ancora avuto modo di discuterne".

"Nei prossimi giorni invieremo ancora il nostro punto di vista perché la riforma degli ammortizzatori sociali è strettamente connessa al blocco dei licenziamenti. Su questo aspetto - ha precisato - ci vuole pragmatismo e un approccio empirico. Dove ci sono attività ferme perché il governo decide di fermarle è giusto che ci sia il blocco dei licenziamenti, così come è corretto che ci sia il riconoscimento dei costi di gestione e il differimento degli oneri fiscali e contributivi. Ma dove non ci sono condizioni di sospensione per legge, ma riduzione di attività dovute al mercato - ha sottolineato Stirpe - dobbiamo consentire alle aziende di potersi riposizionare, per far ripartire il mercato del lavoro".

Inoltre, "se affrontiamo il problema della riforma degli ammortizzatori, potremo anche finalmente affrontare il tema del reddito di cittadinanza che non dà nessuna risposta in termini di politiche attive. Sarebbe anche utile rivedere alcune storture causate dal decreto Dignità in  merito al contratto a termine, mitigando quegli aspetti che rischiano di bloccare la ripresa occupazionale in settori particolarmente colpiti dal Covid come quello dei servizi", ha concluso il vicepresidente di Confindustria.