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MONDO

Repubblica del Congo

Trasmesse all'Italia le conclusioni dell'inchiesta Onu su morte Attanasio e Iacovacci

Il Consiglio dei ministri di ieri ha attivato la procedura per dare la cittadinanza italiana a Zakia Seddiki, la moglie dell'ambasciatore

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Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, ha deliberato, "a norma dell'articolo 9, comma 2, della legge 5 febbraio 1992, n.91", di "attivare la procedura per il conferimento della cittadinanza italiana per meriti speciali alla signora Zakia Seddiki, nata a Casablanca (Marocco) il 9 luglio del 1984, vedova dell'ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio".  

La signora Seddiki, si legge nel comunicato ufficiale diffuso da palazzo Chigi al termine del Cdm di ieri, "ha contribuito con impegno umanitario e sociale esemplare alla realizzazione della politica italiana di cooperazione allo sviluppo a tutela dei diritti dei più deboli. Nel 2017 ha fondato un'associazione benefica di volontari italiani e internazionali che ha l'obiettivo di migliorare la vita a donne e bambini in difficoltà in Congo".

Conclusa l'inchiesta Onu in Congo
Conclusa l'inchiesta delle Nazioni Unite sull'attacco del 22 marzo scorso al convoglio del World Food Programme nell'est della Repubblica democratica del Congo, nel quale rimasero uccisi l'ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e l'autista Mustapha Milambo. Lo rende noto il Wfp, precisando che le conclusioni "sono state trasmesse alle autorità italiane e dovranno restare riservate".

L'incidente, si legge nella nota, rappresenta "un duro monito dei pericoli che il personale umanitario deve affrontare nel fornire assistenza a coloro che ne hanno bisogno e il Wfp ribadisce la sua richiesta che gli autori di questo brutale attacco vengano arrestati e assicurati alla giustizia".

"Subito dopo l'attacco, il Wfp ha chiesto all'Undss (Department of Safety and Security dell'Onu) di condurre una verifica dei fatti. Al contempo, il Wfp continua a collaborare strettamente con le autorità italiane e quelle congolesi che stanno attualmente conducendo le indagini", prosegue la nota, nella quale si afferma che "le conclusioni della verifica dei fatti dell'Undss sono state fatte pervenire alle autorità italiane: tali conclusioni devono rimanere riservate poiché contengono dati sensibili ed informazioni personali, e per garantire l'integrità delle indagini e delle verifiche in corso".

"Il Wfp e le Nazioni Unite sostengono le autorità congolesi e quelle italiane nelle loro indagini penali sull'incidente e stanno anche conducendo una verifica interna su procedure e politiche di sicurezza applicabili", conclude il Programma alimentare mondiale.