MONDO
Il dolore della famiglia
Congo, il papà di Attanasio: "Luca era felice, ora ci è crollato il mondo addosso"
Parla Salvatore Attanasio, padre dell'ambasciatore italiano ucciso in Congo: "Per noi la vita è finita, ora dobbiamo pensare alle nipotine"

Non era preoccupato, ma anzi felice per la missione che doveva compiere. A ricordare Luca Attanasio, l'ambasciatore italiano ucciso nell'attacco in Congo insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci, è il papà Salvatore. Parla con l'Ansa nella sua casa, circondato da foto e ricordi. E traccia il ritratto di un uomo ottimista, pieno di fantasia e capacità di coinvolgere gli altri nei suoi progetti, tanti e rivolti al bene.
L'ultimo saluto domenica scorsa
Salvatore racconta di aver sentito il figlio l'ultima volta domenica scorsa, il giorno prima dell'agguato nel parco nazionale di Virunga: "Non era assolutamente preoccupato, ci ha spiegato la sua missione, ci ha detto quali erano gli obiettivi. E' stato sempre una persona rivolta agli altri, ha sempre fatto del bene a tutti, ed è sempre stato proiettato verso alti ideali, capace di coinvolgere chiunque nei suoi progetti. Una cosa che a me poteva sembrare poco chiara, lui me la rendeva diversa, positiva. Era una persona onesta, corretta, mai uno screzio. Siamo distrutti, è una perdita incommensurabile".
Ci è crollato il mondo addosso
Poi torna al momento in cui ha appreso la drammatica notizia: "In trenta secondi sono passati i ricordi di una vita, ci è crollato il mondo addosso. Sono cose ingiuste, che non devono accadere. Per noi la vita è finita. Ma adesso bisogna pensare alle nipoti, queste tre creature avevano praterie davanti a loro con un padre così. Non sanno ancora cosa è accaduto, non si rendono conto", dice ancora Salvatore Attanasio. "Anche la loro mamma, la moglie di Luca, è distrutta dal dolore".
La sua Africa
Infine un pensiero all'Africa, tanto importante per il figlio, ma per lui lontana: "L'Africa l'ho vissuta attraverso di lui, ci siamo stati, ma per poco tempo".
L'ultimo saluto domenica scorsa
Salvatore racconta di aver sentito il figlio l'ultima volta domenica scorsa, il giorno prima dell'agguato nel parco nazionale di Virunga: "Non era assolutamente preoccupato, ci ha spiegato la sua missione, ci ha detto quali erano gli obiettivi. E' stato sempre una persona rivolta agli altri, ha sempre fatto del bene a tutti, ed è sempre stato proiettato verso alti ideali, capace di coinvolgere chiunque nei suoi progetti. Una cosa che a me poteva sembrare poco chiara, lui me la rendeva diversa, positiva. Era una persona onesta, corretta, mai uno screzio. Siamo distrutti, è una perdita incommensurabile".
Ci è crollato il mondo addosso
Poi torna al momento in cui ha appreso la drammatica notizia: "In trenta secondi sono passati i ricordi di una vita, ci è crollato il mondo addosso. Sono cose ingiuste, che non devono accadere. Per noi la vita è finita. Ma adesso bisogna pensare alle nipoti, queste tre creature avevano praterie davanti a loro con un padre così. Non sanno ancora cosa è accaduto, non si rendono conto", dice ancora Salvatore Attanasio. "Anche la loro mamma, la moglie di Luca, è distrutta dal dolore".
La sua Africa
Infine un pensiero all'Africa, tanto importante per il figlio, ma per lui lontana: "L'Africa l'ho vissuta attraverso di lui, ci siamo stati, ma per poco tempo".