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Coronavirus

Consiglio europeo. Al centro il tema vaccini

Draghi telefona al premier spagnolo Pedro Sanchez in vista del vertice di giovedì e venerdì. Il nodo è la carenza di dosi

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Colloquio telefonico tra il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il premier spagnolo Pedro Sanchez. Al centro della conversazione il Consiglio Europeo di giovedì e venerdì.

Draghi sta tessendo una fitta rete con i vari Paesi dell’Unione con l'obiettivo di creare un asse che incalzi la Commissione a pretendere il rispetto dei contratti (a cominciare dallo stop all'export nei paesi extra-europei) e alla produzione dei sieri. E su quest’ultimo tema Ursula Von Der Leyen ha lanciato il piano Hera incubator, chiamato ora a decollare.

Il Presidente del Consiglio, quindi, si appresta a preparare il non facile confronto con i vertici europei e gli altri Paesi membri sui vaccini. Nonostante le rassicurazioni fornite dal Commissario responsabile Thierry Breton sull'immunità di gregge entro l'estate in Europa la carenza di dosi è il vero problema. E, per questo, non hanno entusiasmato le parole con cui Breton ha sbarrato la porta a Sputnik.

E sul vaccino russo in Italia è intervenuta la leader di Fdi, Giorgia Meloni, che ha incalzato: "Se lo Sputnik V è un vaccino sicuro ed efficace non c'è guerra commerciale che tenga: va valutato e messo in commercio subito".

Quindi la strategia di Draghi sembra quella sintetizzata venerdì scorso in conferenza stampa: "se il coordinamento Ue funziona, bene, altrimenti si va per proprio conto". Linea condivisa anche da Emmanuel Macron e Angela Merkel, alle prese con la campagne vaccinali e lockdown prolungati; in Germania è passata la proroga al 18 aprile.