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Ciclismo

Giro: Contador cade, si rialza e riparte in maglia rosa. Ma il ritiro è sempre possibile

Nella tappa vinta dal tedesco Greipel sublussazione alla spalla per il leader della corsa

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Il termine ritiro, come un presagio funesto, è il più ricorrente nell'edizione 2015 del suo personale vocabolario: fece capire di volersi "ritirare" nel 2016 dall'attività agonistica; poi decise di trascorrere un "ritiro" pre-stagionale "di buon auspicio" sull'Etna, dove aveva trionfato nel 2011, vale a dire nel Giro d'Italia negatogli dal Tas; adesso sta rischiando il "ritiro" anche dal 98esimo Giro d'Italia di ciclismo, di cui è leader, con 2" di vantaggio su Fabio Aru. Sono ore febbrili per Alberto Contador che, trecento metri prima della linea dell'arrivo, a Castiglione della Pescaia, ha tastato la durezza dell'asfalto, poi si è rialzato e ha tagliato il traguardo. Tutto ok? Neanche per idea.

Spalla immobilizzata per Contador
Lo spagnolo, per onor di firma, ha raggiunto anche il podio, ma si è visto subito che aveva un braccio immobilizzato, tanto da non poter nemmeno alzarlo per salutare il pubblico e indossare la seconda maglia rosa di fila. Un Beckenbauer della semifinale dell'Azteca post-litteram, senza bende evidenti, ma con chissà quale dolore addosso, anche se gli esami hanno escluso gravi conseguenze. Il tedescone Andrè Greipel volava davanti a tutti sul traguardo, ma alle sue spalle si sfiorava il dramma, sportivo e non. Il povero Daniele Colli veniva catapultato per aria e non riusciva a rialzarsi quindi, cosciente e pure in grado di parlare, veniva adagiato su una barella e trasportato in ospedale.

Caduta provocata da uno spettatore
A provocare la caduta un tifoso che, con l'obiettivo della propria reflex, creava un ostacolo fatale agli uomini impegnati nello sprint condotto ad altissima velocità. Un gesto ingiustificabile e imperdonabile che poteva produrre effetti ancora più drammatici. Dopo la grande paura, in serata Contador, che è il principale indiziato alla vittoria finale del Giro 2015, si è sottoposto ad esami radiografici nell'ospedale di Grosseto: sono escluse fratture agli arti e dunque lo spagnolo dovrebbe ripartire.     Un suo eventuale ritiro, tutto è ancora da valutare, sarebbe una tegola per gli organizzatori e per la corsa rosa in sè, che ha rischiato di perdere l'hombre principal, lo spagnolo che con Aru ha dato spettacolo sulla salita dell'Abetone, conquistando la maglia rosa e che nella crono di Valdobbiadene promette fuochi d'artificio.

Stagione sfortunata per il "Pistolero"
Con una sublussazione alla spalla, lo sfortunato padrone parziale del Giro può risalire in sella per provare a pedalare alla volta di Fiuggi, dove si concluderà la tappa più lunga del 2015. Certo, non è fortunato il "Pistolero" Contador che già al Tour dell'anno scorso, durante la decima tappa, aveva subito la frattura della tibia, lasciando la via verso Parigi ulteriormente sgombra allo "Squalo" Nibali, dopo la debacle dell'altro rivale Chris Froome. La tappa è stata caratterizzata da una fuga dai contorni "vintage", con il romeno Eduard Michael Grosu e il polacco Marek Rutkiewic partiti addirittura al chilometro zero, poi agganciati dopo una quindicina di chilometri da Marco Bandiera, Alessandro Malaguti e Alan Marangoni.
I cinque riassorbiti dal gruppo ai -13,5 chilometri dall'arrivo: non compariranno in nessun albo d'oro, ma il loro resta un tentativo da applausi.