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ECONOMIA

Relazioni industriali

Riforma contratti: firmato accordo Confindustria-sindacato

Intesa raggiunta dopo un anno e mezzo di confronto tra sindacati Cgil, Cisl ed Uil e Confindustria. Ecco il Patto della fabbrica

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di Tiziana Di Giovannandrea
Un nuovo modello di relazioni industriali basato su competitività, occupazione e partecipazione per favorire la trasformazione industriale generata da Industria 4.0, rafforzare la concorrenzialità del Paese e rimettere al centro il lavoro.

Su queste basi è nato il "Patto della fabbrica", l'accordo sulla contrattazione collettiva firmato da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.

Fondamentalmente sono tre gli obiettivi principali del documento, sottoscritto dal presidente della Confindustria Vincenzo Boccia e dai tre segretari generali dei sindacati confederali Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo: incrementare la competitività delle imprese nel quadro di una crescita sostenibile; favorire un mercato del lavoro più dinamico ed equilibrato; rafforzare il collegamento tra produttività del lavoro e retribuzioni.

Confermati i due livelli di contrattazione nazionale e aziendale o territoriale, indicati i criteri di calcolo degli aumenti salariali ed introdotti il Trattamento economico complessivo (Tec) e minimo (Tem).

Tra gli altri punti chiave dell'intesa, la misurazione della rappresentanza anche per le imprese (associazioni datoriali)  oltre a quella sindacale per contrastare i contratti 'pirata', cioè la proliferazione di contratti firmati da organizzazioni che non hanno rappresentanza, e l'individuazione dell'efficacia dei contratti aziendali. Il testo sottoscritto prevede un modello contrattuale 'aperto' che spinge verso la crescita della produttività aziendale e parallelamente dei salari dei lavoratori. Previsto anche il rafforzamento della governance per il welfare integrativo e la valorizzazione dei percorsi e degli strumenti che coniugano formazione e lavoro, come l'alternanza scuola-lavoro, l'apprendistato, gli istituti tecnici superiori e la formazione continua.

L'accordo di 16 pagine rappresenta un punto cardine di un lungo confronto tra le parti nato dalla volontà comune di accrescere l'occupazione, in particolare quella giovanile, e favorire il ricorso alla contrattazione di secondo livello come presupposto per incentivare la partecipazione organizzativa.  

Per Vincenzo Boccia, leader della Confindustria, le parti sociali che si sono si compattate 'in un momento delicato per il Paese' sono un esempio da seguire per tutti. Per Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, si tratta di 'un investimento che facciamo sulla funzione della contrattazione' ed 'è un investimento sull'autonomia delle parti sociali'. Per Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, l'accordo è innovativo e 'le parti contribuiscono alla crescita Paese e del valore sociale del lavoro'. mentre Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, ha parlato di 'accordo importante' con cui si vuole favorire il decollo del Paese.