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AMBIENTE

Il presidente attacca i Grandi inquinatori

Cop26, l'isola di Palau: meglio le bombe che una morte lenta

L'appello disperato: "Stiamo annegando: dovete agire ora, dobbiamo agire insieme"

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"Meglio bombardarci che farci morire lentamente": il presidente di Palau, nazione insulare del Pacifico, alla Cop26 sceglie questa immagine cruda per accusare i Paesi inquinatori che avvelenano l'ambiente e l'ecosistema. "I principali responsabili delle emissioni, con appetiti insaziabili, continuano ad abusare del nostro ambiente, minacciando la nostra stessa sopravvivenza. La Cop26 deve accendere i riflettori", ha detto Surangel Whipps Jr nel suo intervento alla conferenza sul clima a Glasgow, lanciando un appello a nome delle nazioni insulari "devastate" dal surriscaldamento del pianeta, come Palau, affinché i Paesi più sviluppati aumentino gli stanziamenti di 100 miliardi di dollari l'anno per il clima.

Secondo la Banca Mondiale, ha ricordato il presidente, servono 4mila miliardi di dollari per affrontare quest'emergenza. "Il sole cocente ci sta dando un calore intollerabile, il mare caldo ci sta invadendo e i venti soffiano in ogni direzione, le nostre risorse stanno scomparendo davanti ai nostri occhi e il nostro futuro ci viene derubato", ha aggiunto. Non c'è dignità in una morte lenta e dolorosa: potreste anche bombardare le nostre isole invece di farci soffrire", è il drammatico grido di allarme ai leader del G20: "Stiamo annegando: dovete agire ora, dobbiamo agire insieme".