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Dopo l'accodo tra i Ministri Ue

Copyright: primo sì di Strasburgo alla riforma

La commissione europarlamentare Affari legali ha approvato la proposta di riforma della direttiva sul diritto d'autore, con 16 voti a favore e 9 contrari. Il voto finale in sessione plenaria previsto per fine marzo

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La commissione Affari legali del Parlamento di Strasburgo ha approvato, con 16 voti a favore e 9 contrati, la proposta di riforma della direttiva sul diritto d'autore, come concordata con i ministri Ue. Il voto finale in sessione plenaria è previsto a fine marzo, prima delle elezioni europee.

Lo scorso 20 febbraio i rappresentanti dei 28 Stati membri avevano dato l'ok al testo della direttiva approvato la settimana precedente dalle tre istituzioni Ue congiunte. La presidenza romena aveva
fatto sapere che il testo aveva ricevuto un "ampio sostegno", ma si erano espressi contrari Italia, Olanda, Polonia, Finlandia e Lussemburgo.

I contenuti della riforma
L'accordo prevede che i diritti e gli obblighi derivati dal copyright si applichino ai contenuti pubblicati su internet:  YouTube, Facebook e Google News sono tra le aziende più direttamente interessate.

L'accordo mira a rafforzare la posizione dei titolari dei diritti d'autore -  musicisti, artisti, interpreti, sceneggiatori - e gli editori di notizie, al fine di negoziare accordi migliori per la retribuzione derivata dall'uso delle loro opere sulle piattaforme online.

L'iter della riforma ha avuto un persorso accidentato e l'Europarlamento si è spaccato sul voto dela proposta, che è passata dopo che i legislatori si sono impegnati a garantire che Internet rimanga uno spazio di libera espressione. Così. i frammenti degli articoli di cronaca (snippet) potranno continuare ad essere condivisi senza violare il diritto d'autore, così come i contenuti satirici come le gif e i meme.

Sì agli snippet
Come regola generale, la condivisione di frammenti di articoli non sarà soggetta al pagamento di diritti d'autore. Tuttavia, l'accordo contiene anche misure per evitare che gli aggregatori di notizie (le piattaforme digitali) possano trarne vantaggio da questa concessione. Lo snippet (riassunto) potrà quindi continuare ad apparire nel newsfeed di Google News, ad esempio, o ad essere condiviso su Facebook, a condizione che il testo sia "molto breve".

Il testo specifica inoltre che il caricamento di opere su enciclopedie online a scopi non commerciali, come Wikipedia, o piattaforme per la condivisione di software open source, come GitHub, sarà escluso dalle nuove regole.

Responsabilità per i contenuti pubblicati online
Le piattaforme in fase di startup saranno soggette a obblighi più leggeri rispetto a quelle consolidate. Gli autori e gli artisti, interpreti o esecutori, potranno chiedere al distributore una remunerazione aggiuntiva per lo sfruttamento dei loro diritti se il rimborso originariamente concordato è proporzionatamente basso rispetto ai benefici che ne deriva per il distributore.

Finora, i colossi del web non erano considerati responsabili dei contenuti che i loro utenti caricano sulle piattaforme (per esempio su YouTube) ma soltanto obbligati a rimuovere i contenuti che violano il copyright su richiesta dei titolari. L'introduzione della responsabilità diretta delle società online aumenterà, nelle intenzioni della direttiva, le possibilità dei titolari dei diritti di ottenere accordi di licenza considerati più equi. 

Plauso delle associazioni editori
"Accogliamo con favore" la decisione della commissione giuridica del Parlamento europeo sul copyright "e invitiamo la plenaria a votare" il testo "per sostenere il vitale panorama culturale e mediatico dell'Europa, come ha fatto in grande maggioranza a settembre". Questa la posizione delle associazioni degli editori europei ENPA (European Newspaper Publishers Association), EMMA (European Magazine Media Association), EPC (European Publishers 'Council) e NME (News Media Europa) dopo il voto favorevole della commissione giuridica dell'Eurocamera."Il testo, come concordato nel Trilogo, modernizzerebbe il diritto d'autore con un approccio proporzionato che non soffoca l'innovazione digitale", aggiungono gli editori. 

Ferita la libertà della rete
“Questo voto è una ferita alla libertà della rete perché vengono di fatto confermati i due articoli
più controversi, quello 11 che introduce la cosiddetta 'linktax' e il 13 che prevede una responsabilità assoluta per le piattaforme di condivisione, dando il via all'uso di filtri automatici", afferma  l'europarlamentare del Movimento 5 Stelle Isabella Adinolfi. “Quest'accordo dovrà essere confermato dalla plenaria di Strasburgo, ad aprile, dove peseranno le divisioni all'interno dei vari gruppi. Noi crediamo che un compromesso più bilanciato e rispettoso dei vari interessi in gioco sia ancora possibile”.