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TECH

Google, dall'Antitrust sudcoreano multa da 177 milioni di dollari

Abuso di posizione dominante per il sistema operativo Android. Google replica: faremo appello

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L'Antitrust sudcoreano, Ftc, ha annunciato una multa di 207,4 miliardi di won (177 milioni di dollari) contro Google per abuso di posizione dominante di mercato in relazione ai sistemi operativi mobili per smartphone, tablet e smartwatch.

La sentenza, emessa dall'Autorità della concorrenza della Corea del Sud (Kftc), impone a Google Llc, Google Asia Pacific e Google Korea - tutte filiali della casamadre statunitense Alphabet - di rinunciare a questa pratica.

La multa, la nona più elevata che la Kftc  abbia mai imposto, potrebbe essere anche più alta: Kim Min-jeong, funzionario della Kftc, ha dichiarato che l'importo è provvisorio, calcolato in base alle entrate generate da Google in Corea del Sud dal 2011 all'aprile di quest'anno.

Google replica: faremo appello
Un portavoce di Google risponde alla decisione dell'Antitrust della Corea del Sud: "Il programma di compatibilità di Android ha portato a un'incredibile innovazione in termini di hardware e software, e ha favorito il successo dei produttori e degli sviluppatori coreani. Questo, a sua volta, ha portato a una maggiore possibilità di scelta, maggiore qualità e una migliore esperienza per gli utenti in Corea. La decisione della Korea Fair Trade Commission (Kftc) annunciata oggi non tiene conto di questi benefici e rischia di compromettere i vantaggi dei consumatori", quindi l'annuncio: "Google intende fare appello alla decisione della Kftc".

La contesa su Android
Il sistema operativo di Google detiene una larga fetta di mercato in tutto il mondo così come in Corea del Sud, Paese tra l'altro produttore dello smartphone numero uno di vendite al mondo, Samsung. Secondo l'Antitrust, Google avrebbe impedito ai produttori di smartphone, proprio come Samsung, di utilizzare un sistema operativo diverso da Android.

Joh Sung-wook, presidente della Commissione per il commercio equo e solidale della Corea del Sud, afferma che Google ostacola la concorrenza fin dal 2011, obbligando i propri partner a firmare accordi "anti-frammentazione". Così avrebbe impedito ai produttori di installare versioni modificate dei sistemi operativi di Google su dispositivi come smartphone e smartwatch, consentendo a Mountain View di consolidare la leadership nel mercati di software e app per dispositivi mobili.