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MONDO

Corea del Nord lancia due proiettili non identificati in mare

Le autorità militari della Corea del Sud hanno dichiarato in una nota che i proiettili nordcoreani sparati dalla provincia del Phyongan meridionale, che circonda Pyongyang, hanno sorvolato il Paese prima di atterrare in mare, al largo della sua costa orientale

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La Corea del Nord ha lanciato due proiettili non identificati in mare, secondo quanto riferito da fonti militari della Corea del Sud, poche ore dopo avere affermato la propria disponibilità a riprendere i colloqui diplomatici sul nucleare con gli Stati Uniti alla fine di settembre.    Le autorità militari della Corea del Sud hanno dichiarato in una nota che i proiettili nordcoreani sparati dalla provincia del Phyongan meridionale, che circonda Pyongyang, hanno sorvolato il Paese prima di atterrare in mare, al largo della sua costa orientale.

La Corea del Sud - hanno aggiunto -monitorerà eventuali altri lanci.   Ieri il primo vice ministro degli Esteri della Corea del Nord, Choe Son Hui, aveva espresso la disponibilità a riprendere il dialogo con gli Stati Uniti e a un incontro a fine settembre, a condizione che Washington arrivi al tavolo dei negoziati con nuove proposte.

I due proiettili lanciati da Pyongyang non hanno raggiunto la zona economica esclusiva di Tokyo, secondo quanto confermato dal ministro della Difesa giapponese, Takeshi Iwaya. "Riteniamo che la Corea del Nord stia aggiornando la sua tecnologia missilistica con questi ripetuti lanci", ha commentato il ministro, aggiungendo che il governo di Tokyo sta affrontando molto seriamente la questione. I lanci di proiettili, avvenuti da una località a circa ottanta chilometri dalla capitale nord-coreana, sono l'ottavo episodio di questo tipo dal luglio scorso, dopo l'ultimo incontro tra Trump e il leader nord-coreano, Kim Jong-un, al confine tra le due Coree, e arrivano a poche ore dall'offerta di nuovi colloqui sulla denuclearizzazione da parte del regime di Kim.  Nella proposta formulata nella notte attraverso un comunicato diffuso dalla Kcna, la vice ministro degli Esteri di Pyongyang, Choe Son-hui, ha chiesto "complessive discussioni a fine settembre sulle questioni di cui ci siamo finora occupati", auspicando che gli Stati Uniti portino "una proposta adatta agli interessi della Repubblica Democratica Popolare di Corea", il nome ufficiale della Corea del Nord, "e degli Usa, basata su un metodo di calcolo accettabile per noi. Da Washington, il presidente Usa, Donald Trump, ha giudicato "interessante" la proposta, senza sbilanciarsi. "Vedremo cosa accadrà", ha detto Trump, "ma io dico sempre che avere incontri e' una cosa buona non cattiva". Dopo l'apertura di Pyongyang, sono tornati a parlarsi per telefono anche i rappresentanti di Stati Uniti e Corea del Sud per la questione nucleare, l'inviato speciale Usa Stephen Biegun, e il suo omologo di Seul, Lee Do-hoon. Nel colloquio telefonico avuto in mattinata, i due hanno discusso di metodi per promuovere la pace nella penisola coreana e la denuclearizzazione, secondo una nota diffusa dal Ministero degli Esteri di Seul, con l'impegno a incontrarsi il prima possibile.