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Coronavirus

Coronavirus, Comitato Bergamo: imprese e sindacati erano contro la Zona rossa

C'è un documento del 27 febbraio e anche uno spot Confindustria del 28. Emerge dalle denunce presentate dai parenti delle vittime di Coronavirus ai pm bergamaschi il 10 giugno

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Parenti di vittime Covid davanti alla procura di Bergamo per il Denuncia Day

Nelle denunce presentate dai parenti delle vittima di Coronavirus, riuniti nel Comitato "Noidenunceremo", si chiede perché non sia stata istituita la zona rossa in Valseriana e si cita un  documento del 27 febbraio in cui - si legge nelle denunce - imprese e sindacati scrivono che "dopo i primi giorni di emergenza, è ora importante valutare con equilibrio la situazione per procedere a una rapida normalizzazione, consentendo di riavviare tutte le attività ora bloccate" evitando di "diffondere sui mezzi di informazione una immagine e una percezione, soprattutto nei confronti dei partner internazionali, che rischia di danneggiare durevolmente il nostro made in Italy e il turismo".

Il documento è sottoscritto da  Abi, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confindustria, Alleanza delle cooperative, Rete Imprese Italia, Cgil, Cisl,Uil.

Il 28 febbraio, sottolinea il Comitato, "Confindustria Bergamo lancia uno spot con l'hashtag #Bergamoisrunning, un video in inglese che ha l'obiettivo di tranquillizzare i partner stranieri in cui si dice che il rischio nella zona è basso, che l'Italia ha preso ampie misure di protezione e che le operazioni delle aziende bergamasche non sono contagiose".