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Coronavirus

Europa

Eurogruppo, possibile accordo sulla linea di credito Mes

Secondo diverse fonti, il lavoro tecnico all'Euro Working Group sulla linea di credito a condizioni rafforzate (ECCL) del Mes ha fatto passi avanti sostanziali. Nessuno Stato membro si è opposto, resta ancora del lavoro sulle modalità di attivazione del meccanismo. 

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L'Eurogruppo di martedì potrebbe arrivare a un accordo politico su un pacchetto di tre misure per reagire alla crisi economica provocata dal Coronavirus, che comprende l'utilizzo di una linea di credito del Meccanismo europeo di stabilità per i paesi che ne faranno richiesta.

Per il momento sembra esclusa, invece, la possibilità di un compromesso sui Coronabond, su cui resta l'opposizione di Germania e Olanda, o sul Fondo di debito comune proposto dallaFrancia. E' quanto si apprende a Bruxelles, dopo le discussioni tra gli sherpa dei ministri delle Finanze all'Euro Working Group.

Secondo diverse fonti, il lavoro tecnico all'Euro Working Group sulla linea di credito a condizioni rafforzate (ECCL) del Mes ha fatto passi avanti sostanziali. Nessuno Stato membro si è opposto alle ECCL, tuttavia resta ancora del lavoro sulle modalità di attivazione del meccanismo. 

Valdis Dombrovskis: Recovery per ripartire   
"Lavoriamo al Recovery plan per far ripartire l'economia. Un suo elemento importante sarà il bilancio. Il prossimo quadro finanziario - spiega Dombrovskis - dovrà essere ambizioso e dovrà contenere una forte componente di investimenti per sostenere la ripresa. Se lavoreremo seguendo il business as usual, passerà almeno un anno prima che questi fondi siano immessi nell'economia. Non possiamo accettarlo, abbiamo bisogno di soluzioni per mettere subito in circuito il denaro".   

Per l'ex premier lettone "è logico usare il Mes come prossima linea di difesa perché è già capitalizzato e ha già capacità di prestito. Dobbiamo trovare un compromesso pragmatico, una soluzione su misura per questa crisi che ci permetta di attivarlo. Una qualche forma di condizionalità è legalmente necessaria, ma non stiamo parlando di una classica condizionalità macroeconomica"   

Nell'intervista Dombrovskis parla del piano "Sure" contro la disoccupazione e delle altre misure messe in campo. "Abbiamo mobilitato il 3% del Pil di denaro fresco e il 16% in garanzie.Inoltre i governi continuano ad annunciare nuove misure e ad aggiornare le stime dell'impatto del virus sull'economia",rileva. "Stiamo mettendo in campo diverse misure capaci di aiutare i paesi con un alto costo di finanziamento, altre sono in discussione. L'Unione e i governi - assicura - sono determinati a fare il necessario per assicurare una ripresa rapida".

Conte: "E' l'ora del coraggio"
Il premier Giuseppe Conte risponde alla presidente della Commissione Ue, pubblicata da Repubblica, in cui rilancia l'idea degli 'European recovery bond'. "La solidarietà europea non si è avvertita e ora non c'è altro tempo da perdere. E' il momento di mostrare più ambizione, unità e coraggio".

Le Maire: "Ora decisioni, non chiacchere"
"Decisioni, non chiacchiere": questo il monito lanciato ai partner dell'Unione europea dal ministro francese dell'Economia, Bruno Le Maire, che intervistato questa mattina da France 24 e RFI ha sottolineato la cruciale necessità che la riunione dei ministri delle Finanze Ue di martedì prossimo possa  sfociare su delle "decisioni" e non resti alle "chiacchiere".

Schulz: "Sostenere l'talia"
"In Italia ci sono regioni come Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte che sono molto colpite dal coronavirus ma sono anche le regioni per cui l'Italia è nel G7. Se vogliamo che questo Stato del G7 rimanga stabile dobbiamo anche sostenere l'Italia nel lungo periodo nel garantire il suo finanziamento pubblico": lo ha detto Martin Schulz, ex presidente del Parlamento europeo e deputato socialdemocratico, in un'intervista pubblicata oggi sul settimanale Der Spiegel.