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Coronavirus

La conferenza stampa dopo la Cabina di regia

Draghi: "La scuola riapre dopo Pasqua fino alla prima media"

Nuovo regolamento vaccini, la Commissione introduce criteri di proporzionalità-reciprocità nello stop all'esportazione, "ma attenzione a non interrompere la produzione" sottolinea il premier. Sputnik? "Dall'Ema ok nella seconda metà dell'anno". In arrivo decreto su sanitari non vaccinati

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Il nuovo regolamento della commissione Ue sul blocco dell'export di vaccini "allarga la rete in cui possono cadere le società che esportano, ma introduce un criterio di attenzione ai provvedimenti che possono interrompere la produzione dei vaccini". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa al termine della Cabina di regia sulle nuove misure anti-Covid.

"Il criterio enunciato dalla Commissione - ha sottolineato - è in parte una modifica del precedente: prima l'unico requisito che autorizzasse a bloccare l'export era il fatto che la società non avesse rispettato i contratti. Ieri la Commissione ha allargato il criterio, introducendo le parole proporzionalità e reciprocità". Dunque, "conta anche cosa fa il Paese verso il vaccino è diretto e questo allarga le possibilità della Commissione di bloccare le esportazioni. E poi c'è la questione, più sottile, della proporzionalità: si può bloccare verso un Paese che ha alta quota di vaccinati". C'è, poi, "il riferimento alle catene del valore" perché "alcuni vaccini sono prodotti in più punti. In quel caso se si bloccano le esportazioni verso gli Usa, ad esempio, si interrompe la catena del valore ma anche la produzione dei vaccini".

Non se ne esce con il blocco dell'export, ma con la produzione
"Il blocco dell'export è completamente condiviso, la decisione è unanime dai paesi Ue. Però ora l'enfasi è tutta sul blocco, ma non ne usciamo con i blocchi ma con la produzione dei vaccini, è l'unica cosa che ci farà uscire dalla pandemia e ci ridarà fiducia nel tornare a viaggiare, a costruire relazioni".

Non arriveremo al blocco verso il Regno Unito
"Il blocco va attuato soprattutto verso società che non rispettano i patti. Il blocco totale" di esportazione dei vaccini verso il Regno Unito "interromperebbe la produzione del vaccino, oltre a innescare una tensione politica. Non ci dobbiamo assolutamente arrivare e non ci arriveremo" dice Draghi.

Con Merkel detto no ad Austria su nuovi criteri di distribuzione
"La richiesta di un nuovo metodo di distribuzione da parte non solo del primo ministro austriaco dipende dal fatto che all'origine i vari tipi di vaccini furono ordinati dai vari Paesi. La distribuzione avviene in base alla popolazione dei vari paesi. Alcuni Paesi hanno deciso di dare molta più importanza ad AstraZeneca, forse perché costava di meno. Poi Pfizer ha consegnato più del previsto, Moderna 10 su 10, AstraZeneca 30 su 120. Ma in Austria la situazione non è drammatica, hanno tasso di vaccinazioni un po' più alto del nostro. Pensare a un cambio di modello di vaccinazione no, la Germania e noi abbiamo deciso di no" spiega Draghi. "Si può ovviare alla debolezza in questo trimestre dividendo la quota di Pfizer, ma bisogna decidere il criterio di divisione dei 10 milioni di dosi in più. Questa è la decisione che dovranno prendere a Bruxelles la prossima settimana".

L'Ema non si pronuncerà su Sputnik prima di 3 mesi
"Starei attento a fare contratti" su Sputnik "perché ieri la presidente della commissione ha messo in luce come, da un'indagine fatta dalla commissione parlando col fondo d'investimento russo, possono produrre massimo 55 milioni di dosi, di cui il 40% in Russia e il resto all'estero. E' un vaccino in due dosi, a differenza di Johnson & Johnson, e all'Ema non è stata ancora presentata formale domanda su questo, ma sta facendo review delle varie componenti e non si prevede che l'Ema si pronunci prima di tre o quattro mesi. Se va bene, il vaccino sarebbe disponibile nella seconda parte dell'anno" spiega Draghi.

Interverremo su operatori sanitari non vaccinati, in arrivo decreto
"Il governo intende intervenire: non va bene che operatori sanitari non vaccinati siano a contatto con malati. La ministra Cartabia sta prendendo un provvedimento a riguardo" annuncia il premier.

Ho prenotato il vaccino, spero di farlo la prossima settimana
"Non sono stato vaccinato. Mi vaccinerò con AstraZeneca spero la settimana prossima: ho fatto la prenotazione e sto aspettando che mi rispondano".

Assicuro agli italiani che avranno tutte le dosi
Il premier invita a guardare "con ottimismo" al futuro sulla distribuzione e somministrazione dei vaccini. "L'obiettivo del mezzo milione in aprile si comincia a vedere con un po' di probabilità", dice. "Posso rassicurare che gli italiani avranno tutte le dosi".

Per siero prodotto in Italia 3-4 mesi
" Parlano di 3-4 mesi da ora" dice Draghi riguardo al timing di un vaccino prodotto in Italia, anche se di case farmaceutiche straniere. Draghi ricorda l'accordo tra la Thermo Fisher per la produzione di Pfizer-Biontech nello stabilimento vicino Monza e sottolinea che "ci sono altri accordi per la produzione di vaccini in Italia".

Politica fiscale espansiva proseguirà in tutta l'Ue
"Il passo fondamenta per il futuro del post pandemia con gli investimenti e anche prima di essi è fare una politica economica ben disegnata per i prossimi 6 mesi,occorre tenere una politica fiscale espansiva per i prossimi mesi in tutti i paesi europei,  si vede in Germania, Francia, il punto è vedere se si riuscirà a fare abbastanza. Il pericolo è fare troppo poco".

Man mano più investimenti per creare posti lavoro
"La composizione" dell'intervento pubblico "è essenziale. Proprio per la disponibilità di mezzi che l'Ue ha e i singoli Paesi hanno e che non durerà per sempre,è essenziale che i fondi vengano impiegati in un modo che costruisca il nostro futuro. E' ancora necessario sostenere individui, famiglie, imprese che hanno chiuso. Man mano,speriamo, ci sposteremo sempre più verso uno stimolo che andrà verso gli investimenti. A un certo punto bisogna creare posti di lavoro perché ci sarà un aumento della disoccupazione".

Biden ha portato aria fresca nei rapporti Ue-Usa
"L'intervento del presidente americano Biden ha portato aria fresca nel rapporto tra Usa e Ue" continua Draghi. "Oggi gli Stati Uniti hanno solo un alleato principale ed è l'Unione europea". Per gli Stati Uniti la Russia - spiega- "deve smettere di intervenire nei processi degli altri Paesi".

Riapriamo le scuole fino alla prima media
"Le scuole riaprono fino alla prima media, il ministro Bianchi sta lavorando perché avvenga in modo ordinato. La volontà complessiva era che, se ci fosse stato uno spazio, lo avremmo utilizzato per le scuole fino alla prima media" conferma Draghi. "Le evidenze scientifiche mostrano che le scuole sono un punto di contagio molto limitato solo in presenza delle altre restrizioni".

Per il governo "la scuola in presenza un obiettivo primario", in passato "ci sono state scelte dei governatori sulla chiusure delle scuole che dovranno essere riconsiderate".

Aprire ulteriormente, riguardo l'istruzione didattica, non è possibile, "aumenterebbe le forme di contagio" perché si andrebbe a gravare sul problema dei trasporti. E non muterà neanche il quadro relativo alle fasce di colori, fino al 30 aprile non ritornerà la zona gialla.

Su chiusure se cambiano dati non escludo cambiamenti
Sulle restrizioni "faremo un decreto sulla base di dati disponibili oggi, ma continueremo a seguire questi dati settimana per settimana, se cambiano i dati non escludo cambiamenti in corsa". E alla Lega che si scaglia contro i 'rigoristi' e considera "completamente folle dare per scontato fin da ora che le chiusure proseguiranno fino alla fine del mese prossimo" il premier risponde: "Dipenderà dai dati". Ma la Lega insiste.

Fonti Lega: se contagi bassi si riapre, no chiusure tutto aprile
"Se con contagi alti e ospedali pieni si chiude, con contagi bassi e ospedali a posto si apre. Semplice. Siamo perfettamente d'accordo. Diciamo solo che non è possibile decidere adesso che per tutto aprile, qualunque cosa accadrà, tutto rimarrà comunque chiuso. Salute e lavoro non sono nemici" ribadiscono fonti della Lega. Indiscrezioni giornalistiche, fanno notare le stesse fonti, hanno parlato di "niente zone gialle fino al 30 aprile" come presunto orientamento della cabina di regia Covid sul nuovo decreto, prima della conferenza stampa del presidente del Consiglio Mario Draghi.