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Coronavirus

Lombardia

​Caso camici, il governatore Fontana indagato per autoriciclaggio e false dichiarazioni in voluntary

Nuove accuse. Nel mirino dei pm milanesi i soldi in Svizzera, inoltrata richiesta di rogatoria

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Due nuovi reati sono stati ipotizzati dalla Procura di Milano nei confronti del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, già indagato per frode in pubbliche forniture nel cosiddetto caso 'camici'.

Il governatore risulta iscritto anche per autoriciclaggio e false dichiarazioni nella voluntary disclosure nella tranche dell'indagine relativa ai 5,3 milioni di euro depositati su un conto svizzero, a suo dire ereditati dalla madre, ma sul quale la procura di Milano ha inoltrato una richiesta di rogatoria alle autorità svizzere. Nel 2016 Fontana aveva regolarizzato la sua posizione con una voluntary disclosure. Proprio da quel conto proverrebbero i 250mila euro che il governatore lombardo avrebbe offerto al cognato Andrea Dini per 'riparare' la mancata vendita dei camici alla Regione all'inizio della pandemia.

La Procura di Milano, con la rogatoria in Svizzera, intende far luce sull'origine di quei soldi. Gli inquirenti, a quanto si è saputo, con l'analisi dei documenti dell'Agenzia delle entrate sulla 'voluntary disclosure', con cui Fontana ha 'scudato' i 5,3 milioni sul conto svizzero- chiedendo altre annotazioni alla stessa Agenzia e portando avanti ulteriori attività- hanno rilevato delle movimentazioni finanziarie sospette, cioè flussi poco chiari e dei quali mancherebbero le 'pezze d'appoggio' nel fascicolo sulla voluntary.   Flussi di denaro sospetti che, a quanto riferito, risalgono a un periodo precedente al 2015, anno in cui poi la somma in Svizzera è stata fatta riemergere con lo 'scudo fiscale'.

I chiarimenti chiesti dalla procura
Con la rogatoria, trasmessa oggi, gli inquirenti chiedono documentazione su due 'relazioni', ossia su due conti (uno poi chiuso). La somma, infatti, prima dell'adesione alla voluntary, era gestita da conti associati a due trust alle Bahamas. La Procura deve accertare se tutto l'importo sia frutto dell'eredità lasciata dalla madre di Fontana, come dichiarato nella procedura per regolarizzare i capitali, o se abbia in parte o in toto altra origine. Per questo, il governatore si è messo oggi a disposizione, attraverso i suoi legali, che hanno incontrato il procuratore Greco, per fornire tutti i chiarimenti e le carte necessarie. Non è escluso che possano fornire i 'tasselli' che mancano alla ricostruzione dei pm.

Difesa: da Fontana nessuna ombra su voluntary
"Il comunicato della Procura della Repubblica dà conto della volontà del Presidente Fontana di non lasciare ombra alcuna in ordine alla procedura della Voluntary,su cui i magistrati intendono fare chiarezza definitiva". Così i legali del governatore lombardo, Jacopo Pensa e Federico Papa, si esprimono in relazione alla nota della Procura milanese.