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Coronavirus

Il Dpcm del 18 ottobre

Coronavirus, il Viminale: spetta ai Sindaci la chiusura di piazze e strade, anche a numero chiuso

Circolare del ministero dell'Interno ai Prefetti. Su vie chiuse intesa sindaco-prefetto. I questori decideranno le forze dell'ordine coinvolte, potranno essere utilizzati anche i militari di 'Strade Sicure'. Strade chiuse anche solo alcuni giorni. Rispetto orari bar, ma con margini di 'sforamento'

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E' competenza dei sindaci provvedere con ordinanza alla limitazione dell'accesso a strade e piazze per evitare che si creino assembramenti. Lo chiarisce una circolare inviata ai prefetti da Bruno Frattasi, capo di gabinetto del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, in relazione all'attuazione del Dpcm 18 ottobre.

"La norma in commento - si legge nel testo - consente l'interdizione di specifici ambiti urbani in cui si determinino fenomeni di addensamento, allo scopo di limitare quelle occasioni di concentrazione e aggregazione di persone che per la loro naturale dinamicità, possono favorire un'attenuazione, anche involontaria, del grado di osservanza sia delle misure riguardanti il distanziamento interpersonale, sia del divieto di assembramento. Tenuto conto che l'intervento è diretto a una mitigazione del rischio di contagio da COVID-19, e che, pertanto, la sua finalità ispiratrice risiede nella tutela della salute pubblica, il relativo strumento di declinazione è da individuarsi nelle ordinanze del Sindaco, quale Autorità sanitaria locale (ai sensi dell'art. 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833 e dell'art. 50 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267) nonché, in qualità di ufficiale di governo, (ai sensi dell'art. 54 del medesimo TUEL in tema di incolumità pubblica e di sicurezza urbana) allo scopo di fronteggiare, in tali contesti, situazioni potenzialmente lesive anche della sicurezza primaria".

Lo stesso vale "anche dal punto di vista della risposta a fenomeni di aggregazione notturna, quali sono appunto quelli che si intendono affrontare con la nuova misura, destinata infatti a operare dopo le 21, e che pure legittimano l'intervento del Sindaco quale rappresentante della comunità locale".

Per quanto riguarda l'adozione del provvedimento da parte dei primi cittadini, la circolare evidenzia "che, trattandosi di una misura precipuamente improntata a finalità di tutela e salvaguardia della salute pubblica, la sua adozione dovrà fondarsi innanzitutto su una ricognizione degli spazi urbani nei quali, per comportamenti consuetudinari, possa ritenersi più elevato il rischio di assembramenti e, quindi, di propagazione del contagio. E' opportuno che la suddetta valutazione venga compiuta anche con l'ausilio delle competenti strutture di prevenzione sanitaria".

L'attuazione di tale intervento richiederà "poi la più ampia concertazione e collaborazione tra Sindaco e Prefetto, anche nel più generale quadro delle funzioni attribuite ai Prefetti dall'art. 4, comma 9, del decreto legge n. 19/2020 e, da ultimo, dall'art. 11 del d.P.C.M. 13 ottobre 2020, da esplicare in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, eventualmente esteso anche alla presenza dei responsabili delle suddette strutture sanitarie territoriali. L'esame collegiale che potrà svilupparsi in tale qualificato luogo istituzionale consentirà di valutare gli aspetti connessi all'individuazione delle aree interessate, anche in relazione alla sostenibilità dell'impegno attuativo e all'estensione temporale della misura".  Ciò in quanto, si legge, "per un principio di proporzionalità e adeguatezza, potrà essere valutata l'opportunità di applicare le restrizioni provvedimentali solo in determinati giorni della settimana, limitandole a quelli caratterizzati da un più intenso afflusso di persone. Sempre in ragione dell'esigenza di contenere gli effetti della misura proporzionalmente a quanto ritenuto necessario a conseguire gli obiettivi del d.P.C.M., il provvedimento potrà anche disporre una chiusura parziale delle strade o delle piazze, restringendo, cioè, l'accesso senza interdirlo totalmente, con il contingentamento degli ingressi".

La circolare affronta anche il tema delle forze che possono essere impiegate, precisando "che la definizione della forza pubblica, da impiegare nell'espletamento dei servizi, sarà oggetto di apposita riunione tecnica di coordinamento che i Questori organizzeranno con le Forze dell'ordine e gli altri attori della sicurezza territoriale, anche ai fini dell'individuazione delle aliquote di polizia locale che integreranno il dispositivo. Resta inteso che anche l'attuazione di tale misura potrà beneficiare del concorso di unità militari, laddove presenti nell'ambito dell'operazione "Strade Sicure", anche all'esito di una rimodulazione del piano d'impiego delle forze già in disponibilità".

Infine, l'auspicio di tempestiva comunicazione da parte dei sindaci. "Appare indispensabile che la misura venga tempestivamente anticipata, da parte dell'autorità comunale, con adeguati mezzi comunicativi, sia alle associazioni di categoria, sia alla cittadinanza interessata".

Se nuove chiusure daremo specifiche
Se alcune "Regioni, in considerazione dell'andamento epidemiologico, dovessero adottare proprie ordinanze contenenti un regime più severo, si procederà a fornire indicazioni specifiche per i Prefetti delle province interessate".

Rispetto orari bar, ma con margini di 'sforamento'
Evitare altri "comportamenti elusivi" sui limiti orari degli esercizi pubblici introdotti con il Dpcm del 13 ottobre del 2020. E' con questo spirito che si è ora "opportunamente" stabilito  "che l'attività degli esercizi pubblici è consentita dalle ore 5 alle ore 24 con consumazione al tavolo, e dalle ore 5 alle ore 18 (e non più alle ore 21) in assenza di consumo al tavolo" sottolinea la Circolare del Viminale,  ribadendo però che "resta  naturalmente  fermo  quanto si è già avuto modo di precisare in ordine  al consentito margine di 'sforamento' dei suddetti limiti di orario".  Il messaggio è che non sarà sanzionato chi sfora di poco questo limite, come già avviene a chi si allarga al massimo di una manciata di minuti.