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Coronavirus

Il punto stampa della Protezione civile

Coronavirus: 1.979 guariti più di ieri, i nuovi decessi sono 610

Aumenta il numero dei guariti ma torna a salire anche quello delle vittime nelle ultime 24 ore

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"Oggi registriamo 1.615 nuovi contagi, con il totale delle persone positive che diventa 96.877". Così il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, in conferenza stampa per fornire gli aggiornamenti quotidiano sull'emergenza Coronavirus. Sono oggi 1.979 le persone guarite per un totale di guariti, da inizio emergenza, di 28.470. Ieri i guariti erano stati 2.162. Le vittime nelle ultime 24ore sono state 610. I decessi tornano a salire: erano stati 542 ieri. - "La maggior parte dei pazienti affetti da coronavirus è in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Il totale è 64.877, che corrisponde al 67% del totale". 143.626 casi totali, sono 4.204 i nuovi rispetto a ieri.

Così la nota della Protezione civile, che specifica il dettaglio regione per regione: i casi attualmente positivi sono 29.074 in Lombardia, 13.258 in Emilia-Romagna, 11.336 in Piemonte, 10.449 in Veneto, 5.703 in Toscana, 3.253 in Liguria, 3.401 nelle Marche, 3.532 nel Lazio, 2.873 in Campania, 1.978 nella Provincia autonoma di Trento,  2.301 in Puglia, 1.390 in Friuli Venezia Giulia, 1.942 in Sicilia, 1.566 in Abruzzo, 1.315 nella Provincia autonoma di Bolzano, 792 in Umbria, 876 in Sardegna, 765 in Calabria, 609 in Valle d'Aosta, 275 in Basilicata e 189 in Molise. Sono 28.470 le persone guarite. I deceduti sono 18.279, ma questo numero potrà essere confermato solo dopo che l'Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.



L'analisi
Cresce il numero di persone in isolamento domiciliare, per contro diminuisce il numero di ricoverati in terapia intensiva o ricoverati con sintomi. Lo ha sottolineato in conferenza stampa il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. Il numero di persone in isolamento domiciliare è infatti oggi salito a 64.873, vale a dire 1.781 unità in più rispetto a ieri; i ricoverati in terapia intensiva sono ad oggi 3.605, cioé 88 in meno rispetto al numero comunicato ieri (anche se il dato delle precedenti 24 ore aveva indicato in -99 il calo di ricoveri) e i ricoverati con sintomi sono oggi 28.399, contro i 28.485 di ieri.  "A evidenzIare il calo di pressione nelle strutture ospedaliero è il dato dei positivi in isolamento, che nel solo mese di aprile è cresciuto di otto punti percentuali. Questo significa che cresce il numero delle persone in isolamento domiciliare e quindi diminuisce il numero delle persone che sono ricoverate in terapia intensiva o in reparti ordinari".  Guarda i dati aggiornati in Italia e nel mondo

Siamo un Paese straordinario
​La "grande  generosità" di  medici e infermieri "fa del nostro Paese un Paese straordinario. Così il capo dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, durante la conferenza stampa. Sono già oltre 116 i milioni di euro che la generosità degli italiani ha messo a disposizione del Dipartimento della Protezione civile per affrontare l'emergenza coronavirus. Lo ha detto il capo del Dipartimento, Angelo Borrelli, nel corso della conferenza stampa per fare il punto sula situazione. La solidarietà si è trasformata "in azione concreta" - ha aggiunto Borrelli - con l'acquisto di dispositivi di protezione individuale e dei ventilatori, "ad oggi utilizzati quasi 25 milioni di questa somma a disposizione del Dipartimento". Borrelli ha anche evidenziato il numero cospicuo di volontari: 17.018, e si affiancano alle forze dell'ordine, alle forze armate, ai vigili del fuoco, alle strutture sanitarie, "e ancora una volta ringrazio in particolare queste ultime, sono più di tutti in prima linea".

Quinto giorno calo terapie intensive
"Degli ultimi 5 giorni, ben 4 si sono conclusi con un numero negativo di pazienti ricoverati rispetto al precedente. mentre rispetto al numero di pazienti in terapie intensive siamo a 5 giorni su 5 di calo rispetto al giorno prima. Il che documenta che c'è una riduzione della pressione sanitaria, va anche visto in una prospettiva in cui quando si parla di fase 2 non sempre viene adeguatamente sottolineata. Ridurre questa pressione sul sistema sarà utile soprattutto nelle regioni a più alto tasso epidemico". Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli al punto stampa in Protezione Civile.

Paqua e Pasquetta a casa
In vista della Pasqua e della Pasquetta "ognuno di noi deve rispettare rigorosamente le indicazioni". Lo dice Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità nel corso della conferenza stampa quotidiana della protezione civile. "Non dobbiamo allentare la guardia, non dobbiamo pensare che abbiamo vinto la battaglia contro il virus. Dobbiamo continuare ad adottare comportamenti responsabili e limitare gli spostamenti". Così il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha risposto in conferenza stampa a chi gli chiedeva dell'aumento dei controlli previsto per le feste di Pasqua. "Ringrazio il ministro dell'Interno, le forze di polizia e le polizie municipali che garantiscono questi controlli - ha aggiunto - il potenziamento era stato chiesto anche dalle regioni".

Aifa ha approvato 12 studi
"Aifa ha valutato 70 protocolli e approvati 12, quindi ben 12 sono gli studi approvati dalla commissione tecnico scientifico incessantemente al lavoro. Altri studi sono in attesa di una seconda valutazione per arrivare all'approvazione. Lo ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità.

In 10 regioni Centrosud e Bolzano solo una decina di decessi
"In 10 regioni principalmente al Centro-Sud e nella Provincia autonoma di Bolzano il numero" dei decessi "è inferiore alle 10 unità. E questo è un successo importante, da attribuirsi all'efficienza delle misure di restrizioni, oltre che alla capacità del sistema sanitario nazionale di aver fatto fronte a un'emergenza come questa". Lo ha ricordato il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), Franco Locatelli. "Negli ultimi cinque giorni, ben quattro si sono conclusi con un numero negativo di pazienti ricoverati rispetto al giorno precedente. E questo per i pazienti ricoverati nelle terapie intensive è valido negli ultimi cinque giorni su cinque. Dunque c'è una riduzione della pressione sanitaria". Ma i malati non sono "scomparsi", ha aggiunto Locatelli.

Su Fase 2 decisione a livello nazionale
"Le decisioni politiche che verranno prese dovranno, a mio avviso, avere carattere di ordine nazionale piuttosto che regionale valutando piuttosto i profili di rischio dei vari lavoratori". Lo dice Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità. Il professore fa anche due esempi. Uno di lavoro a rischio più elevato come "l'assistente alla poltrona dentistica o la parrucchiera" e un altro all'opposto come "chi si occupa di silvcoltura". "Per esempio - ha spiegato - quella dei dentisti e quella dei parrucchieri sono categorie professionali fortemente a rischio. Chi lavora invece per la silvicoltura per evitare incendi boschivi rappresenta di converso una categoria con il rischio di contagio marcatamente più basso". 

Partiti altri 86 per emergenze
"E' partito il terzo contingente della task force dei medici. sono 86 che sono stati distribuiti tra le regioni maggiormente impegnate, quindi Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Marche, Trento e Valle d'Aosta. Il numero totale dei medici che sono impegnati sul territorio a supporto dei sanitari , comprensivi anche dei team internazionali presenti nel Paese, è di 345. il 10 aprile partirà un ulteriore contingenti di personale infermieristico e il 3 aprile ne erano già partiti 91. Voglio quindi ricordare la generosità e la solidarietà dei medici, incontrata anche oggi con i nuovi che sono partiti". 

Test sierologici su 6 fasce di età
Sui test sierologici "il dimensionamento campionario verrà fatto considerando il genere della popolazione e 6 fasce d'età che abbiamo deciso di considerare grazie all'indicazione di Istat, poi un numero limitato di profili lavorativi e di differenze regionali. Verrà scelto un test con elevata sensibilità, specificità, applicabilità larga su tutto il territorio nazionale, con larghissimo coinvolgimento delle regioni". Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli.

Su asili a settembre si spera il problema non si ponga
"Sulla riapertura o meno degli asili nido e delle scuole materna e settembre personalmente credo sia prematuro anche solo ipotizzare scelte per uno scenario di settembre. Auspico che questo problema non si ponga". Lo dice Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità.

I medici morti
"Nessun operatore sanitario avrebbe dovuto perdere la vita. Chi assiste malati come questi andrebbe sempre messo sia in termini di dispositivi di protezione individuale sia di formazione nelle condizioni di essere tutelato. Se qualcosa è perfettibile lo andremo a vedere con la dovuta attenzione e con la puntigliosità che merita il sacrificio di queste vite per fa sì che non si ripeta più ma è importante dire a tutti gli operatori sanitari che c'è un'attenzione suprema in questo momento nel cercare di tutelarli". Così il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli intervenuto alla presentazione del bollettino quotidiano della Protezione civile.

Evitare la seconda ondata
"Credo che sia assolutamente importante che in questo momento ognuno faccia quello che è chiamato a fare. I membri del Comitato tecnico scientifico forniscono orientamenti, il decisore politico ha la necessità, l'obbligo e l'onere delle scelte politiche. Questo rapporto dialogico con la chiare distinzione dei ruoli l'ho sempre trovato molto netto. Tutto quello che riguarderà politiche di riaccensione delle attività produttive non essenziali andrà fatto con molta cautela per evitare che andiamo incontro alla seconda ondata. Ed è la posizione che è stata ripetutamente espressa dal ministro della Salute". Lo ha detto Franco Locatelli.

Incentivare consegna spesa a casa
"I siti di spesa online sono un mercato in espansione, come Protezione Civile abbiamo supportato chi non può ritirare la spesa e abbiamo messo in piedi una filiera per portarla a casa. Sul territorio so che questi siti e catene di supermercati si sono attrezzati con convenzioni per la consegna del cibo. E' una pratica da incentivare". Lo dice il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, in conferenza sul coronavirus.

Orari supermercati
Rimodulare gli orari di apertura dei supermercati, ovvero allargare la fascia a disposizione dei consumatori? "Sono regolamentati e saranno fatte le valutazioni del caso anche in riferimento al prossimo futuro", la risposta del capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Angelo Borrelli.