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Coronavirus

La pandemia nel mondo

Coronavirus. India nel caos: è ancora record di contagi. Nuova ondata in Thailandia

Secondo i dati della Johns Hopkins University, dalla sua comparsa, il nuovo coronavirus ha provocato oltre tre milioni di morti nel mondo. Preoccupa l'India dove la crescita dei contagi è anche particolarmente virulenta

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Sull'onda delle varianti, e in special modo dell'impatto impressionante che il virus mutato sta avendo sulla popolazione indiana, i numeri della pandemia da Covid-19 si mantengono ai massimi livelli a livello globale. Nelle 24 ore intercorse tra le 18 di sabato e la stessa ora di ieri, l'Oms - i cui dati si basano esclusivamente sui bollettini ufficiali delle diverse autorità sanitarie nazionali - ha registrato ben 830.806 contagi di cui 12.940 rivelatisi letali. Si tratta di un numero da record per quanto riguarda un giorno festivo, per il fatto che una frazione significativa di segnalazioni nel fine settimana giungono solitamente in ritardo.

Eppure, anche ieri il numero delle infezioni acclarate non è sceso sotto la quota delle 800 mila, confermando il momento decisamente preoccupante sul fronte della malattia (appena giovedì l'Oms aveva registrato un picco di oltre 874mila contagi e 14mila vittime). Il Sudest asiatico ha totalizzato oltre il 44% delle nuove infezioni (365.986). Seguono il Nord e il Sud America (228.852) e l'Europa (165.146).

Secondo i dati della Johns Hopkins University, dalla sua comparsa, il nuovo coronavirus ha provocato oltre tre milioni di morti nel mondo, facendo registrare un totale di 3.106.435 vittime su 146.836.524 contagi. 

Gli Stati Uniti restano di gran lunga la nazione più colpita con 572.200 morti su 32.077.196 contagi, li segue il Brasile con ben 390.797 vittime. La tragica classifica prosegue con il Messico (214.947), quindi con l'India (192.311) mentre in quinta posizione figura la Gran Bretagna, (127.681) seguita dall'Italia (119.238) quindi la Russia (108.232), la Francia (102.887) e la Germania (81.671). 

India
Gli occhi del mondo sono puntati in questo momento sull'India dove è in corso una grave crisi umanitaria. Per il quinto giorno consecutivo nel Paese si registrano oltre 300 mila nuovi contagi in 24 ore. Nello specifico i nuovi casi in un giorno sono stati 352.991, un dato che supera il record globale segnato il giorno precedente. I decessi sono 2.812. 

L'ultima settimana ha visto un aumento cumulativo dell'89% dei decessi per Covid-19 in India e un totale di 2,2 milioni di nuovi casi, il più alto aumento su sette giorni registrato da qualsiasi Paese, riporta il Guardian. Il bilancio totale ha superato i 17 milioni di contagi. Sono i numeri più alti dall'inizio della pandemia. 

Secondo gli esperti si tratta però di sottostime, che non includono i casi non confermati e molte morti attribuite a malattie preesistenti.I crematori e i luoghi di sepoltura sono sopraffatti, mentre le pire bruciano senza sosta, spesso senza più rispettare le pratiche religiose tradizionali. "Li bruciamo così come arrivano, è come essere in guerra", ha detto Mamtesh Sharma, responsabile di un centro a Bhopal. Il suo crematorio ha contato 110 morti sabato, ma il governo locale ha parlato di 10. Gli ospedali sono pieni e i familiari dei malati fanno la spola cercando posti in cui ricoverarli, spesso vedendoli morire in strada. Le scorte d'ossigeno sono finite, in una situazione che contrasta con le affermazioni del governo per cui "nessuno nel Paese resta senza ossigeno". 


 

La crescita dei contagi è anche particolarmente virulenta, con un 16% dei casi attivi che hanno dovuto essere ricoverati in ospedale, facendo collassare il sistema sanitario. New Delhi è la città più colpita: da sola, la capitale registra 25 mila casi al giorno con un tasso di positività al 35%. Le autorità della capitale indiana hanno annunciato che forniranno gratuitamente il  vaccino anti-Covid a tutti coloro che hanno più di 18 anni. "Oggi abbiamo dato il via libera all'acquisto di 13,4 milioni di vaccini",  ha dichiarato il governatore Arvind Kejriwal, citato  dai media locali. "Faremo uno sforzo per garantire che vengano acquistati presto e somministrati alle persone il prima possibile", ha aggiunto.

Rimossi post critici da Twitter
Il governo di Narendra Modi è pesantemente criticato per aver permesso grandi eventi come festival Hindu o comizi elettorali e adesso è nell'occhio del ciclone per aver ordinato a Twitter di rimuovere i post critici sulla gestione della crisi. Secondo quanto riporta la 'Bbc', un portavoce del social media ha confermato che è stata bloccata la visualizzazione di alcuni contenuti in India. La piattaforma di San Francisco non ha specificato quali contenuti siano stati rimossi, ma i media indiani sostengono che tra i tweet censurati ci siano quelli un politico del Bengala Occidentale che riteneva il primo ministro Narendra Modi direttamente responsabile  delle morti di Covid e di un attore che criticava Modi per aver tenuto comizi politici mentre il virus dilaga.

Twitter, ha spiegato la 'Bbc', ha dichiarato di aver rivisto la pubblicazione di alcuni contenuti dopo aver ricevuto una  "richiesta legale valida". Un funzionario indiano ha sostenuto che il materiale bloccato è fuorviante o potrebbe scatenare il panico. "È necessario agire contro  quegli utenti che usano impropriamente i social media durante questa grave crisi umanitaria per scopi non etici", ha detto al giornale 'The Hindu'

Aiuti per l'India
Mentre il Paese combatte una catastrofica ondata di coronavirus, il mondo si attiva per portare aiuto. Dagli Usa Anthony Fauci, consigliere medico dell'amministrazione Biden, ha dichiarato che Washington sta attivamente cercando di aumentare gli aiuti, con invio di ossigeno, test, farmaci e dispositivi di protezione. L'Ue ha annunciato l'attivazione del Meccanismo di protezione civile, mentre la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, si è detta "allarmata". E Londra ha fatto partire un primo carico di aiuti, tra cui ventilatori e concentratori d'ossigeno, mentre altre spedizioni seguiranno in settimana. Anche Francia, Germania e Canada hanno promesso sostegno all'India.

Giappone
L'ultimo bollettino ufficiale aggiornato a ieri dal ministero della Salute giapponese ha registrato 4.609 nuove infezioni in tutto il paese e 51 decessi confermati. Il numero di pazienti gravemente malati ricoverati in terapia intensiva è salito a 864, portando il tasso di occupazione dei letti disponibili al livello record del 127%.  La prefettura di Osaka, nel Giappone occidentale, si conferma prima per numero di infezioni con 1.050 nuovi casi, seguita dalla capitale Tokyo (635 contagi) con una media di contagi cresciuta del 24% rispetto alla scorsa settimana.  A partire da oggi entrambe le prefetture, insieme a Kyoto e Hyogo, sono sottoposte a lockdown totale fino all'11 maggio nel tentativo di arginare le infezioni e procedere allo svolgimento delle Olimpiadi tra meno di tre mesi.


 

Stati Uniti
Scende il tasso di vaccinazioni anti-Covid negli Usa nonostante il diffondersi di varianti altamente contagiose del virus, cosa che tiene alto il numero dei nuovi casi intorno ai 50 mila al giorno. Il numero di somministrazioni, che aveva raggiunto picchi di 3,38 milioni al giorno, è sceso a 2,86 milioni, il livello più basso dal 31 marzo, secondo i Cdc (Centers for Disease Control and Prevention.), il passo della campagna ha smesso di crescere il 13 aprile, quando fu deciso lo stop temporaneo al vaccino di Johnson & Johnson's per esaminare la correlazione con rischi di trombosi. L'Fda ha dato il nuovo via libera venerdì, limitandosi a un ulteriore avvertimento sui rischi che sono comunque considerati inferiori ai pericoli del Covid. 


 

Brasile
Il Brasile ha raggiunto nel fine settimana quota 67.977 morti per Covid-19 da inizio di aprile, superando il record di marzo quando erano stati registrati 66.573 mila decessi attribuibili al nuovo coronavirus. Nonostante questo nuovo record mensile, la curva dei decessi si sta stabilizzando. "Nelle ultime due settimane c'è stata una stabilizzazione dei casi e delle morti per Covid-19", ha detto venerdì nel suo bollettino epidemiologico la Fondazione Fiocruz, organizzazione che dipende dal Ministero della Salute.  In totale il Brasile conta 389.492 vittime dall'apparizione del suo primo caso di Covid-19 nel febbraio 2020, numeri che lo hanno reso il secondo Paese con più morti al mondo per la pandemia dietro agli Stati Uniti. 

Thailandia
A Bangkok, i cinema, i parchi e le palestre sono stati chiusi mentre il Paese sta affrontando una nuova ondata, la peggiore, della pandemia. La carenza di letti ospedalieri, insieme alla mancata sicurezza di scorte adeguate di vaccino contro il coronavirus, hanno spinto il governo a imporre le nuove restrizioni, che però non prevedono un lockdown, il coprifuoco o divieti di spostamento all'interno del territorio nazionale. Secondo gli operatori sanitari le misure non sono sufficienti per allentare la pressione sugli ospedali. Le autorità sanitarie thailandesi hanno registrato 2.048 nuovi casi e otto decessi nelle ultime 24 ore, portando il bilancio totale del Paese a quota 57.508 casi e 148 decessi. La capitale thailandese ha visto un rapido aumento dei contagi dall'inizio di aprile. L'ultima misura introdotta volta a frenare la diffusione del virus è una multa fino a 20.000 baht (pari a 636 dollari) per chi non indossa le mascherine all'interno o all'esterno in 48 province tra cui Bangkok.

A partire da lunedì sono stati chiusi per due settimane 31 tipi di locali nella capitale, tra cui cinema, parchi e palestre, e sono state vietate le riunioni di oltre 20 persone. I centri commerciali e i grandi magazzini possono rimanere aperti per orari limitati. Anche la Thailandia ha vietato l'ingresso ai visitatori provenienti dall'India, ad eccezione dei propri cittadini. Il divieto, che entrerà in vigore il 1 maggio. Ai cittadini thailandesi che cercano di tornare a casa sarà comunque consentito l'ingresso su voli di rimpatrio programmati.