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Coronavirus

Sale il rapporto casi positivi-tamponi

Coronavirus: la Lombardia verso il coprifuoco alle ore 23

la Lombardia chiede al governo di istituire un coprifuoco dalle 23 alle 5. Ok di Speranza. Restrizioni in arrivo in altre città. I casi scendono sotto quota 10mila, in netto calo anche il numero di tamponi che si ferma a 98mila. sale leggermente il numero dei decessi a 73. 

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"Abbiamo deciso di emanare un provvedimento che sia anche simbolico, che dalle 23 alle 5 di mattina le attività siano chiuse e la gente sia in casa e che, salvo il caso di urgenze, non si possa circolare per le strade in Lombardia. Questo anche per cercare di dare un colpo ad una delle causa del contagio che è ripartito e che sono l'assembramento, la movida, le feste, gli incontri in piazza, tutte cose che non si riescono a controllare perché non riusciamo ad avere un numero sufficiente di polizia e agenti". Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. "I numeri di ogni giorno e soprattutto le proiezioni degli esperti, che già avevano fatto anticipazioni in occasione della precedente infezione e che si erano dimostrate vere, ci inducono a essere molto cauti e ad avere il timore che entro 15 giorni, cioè entro fine mese, avremo una situazione che non sarebbe ancora da collasso ma che sarebbe impegnativa. Da qui abbiamo pensato di chiudere la media e grande distribuzione nelle giornate di sabato e domenica", ha inoltre dichiarato il presidente Fontana. "Useremo l'ospedale in Fiera entro pochi giorni, al massimo entro fine questa settimana, inizio della prossima, sarà pronto a ricevere i malati" ha annunciato inoltre Fontana. "Speriamo che non ci sia la necessità di usarlo e che rimanga una garanzia, una sicurezza per i cittadini", ha aggiunto.

Speranza: sì a ipotesi misure restrittive in Lombardia
"Sono d'accordo sull'ipotesi di misure più restrittive in Lombardia. Ho sentito il Presidente Fontana e il sindaco Sala e lavoreremo assieme in tal senso nelle prossime ore". E' quanto ha dichiarato all'Ansa il ministro della Salute, Roberto Speranza. L'intervento del ministro dopo le richieste giunte: stop a tutte le attività e agli spostamenti, ad esclusione dei casi "eccezionali" (motivi di salute, lavoro e comprovata necessità), nell'intera Lombardia dalle ore 23 alle 5 del mattino a partire da giovedì 22 ottobre. E' la proposta che, all'unanimità, i sindaci di tutti i Comuni capoluogo della Lombardia, il presidente dell'Anci, Mauro Guerra, i capigruppo di maggioranza e di opposizione e il governatore Attilio Fontana, preso atto di quanto rappresentato dal Comitato Tecnico Scientifico lombardo, hanno chiesto di condividere al Governo, nella persona del ministro della Salute, Roberto Speranza, per fronteggiare la diffusione del virus. Una proposta che nasce dalla rapida evoluzione della curva epidemiologica e dalla previsione della Commissione indicatori istituita dalla Dg Welfare, secondo cui, al 31 ottobre, potrebbero esserci circa 600 ricoverati in terapia intensiva e fino a 4.000 in terapia non intensiva. Inoltre, nella riunione di oggi, tutte le parti intervenute hanno condiviso l'opportunità della chiusura, nelle giornate di sabato e domenica, della media e grande distribuzione commerciale, tranne che per gli esercizi di generi alimentari e di prima necessità-

Scendono intanto sotto i 10 mila i casi di positività al coronavirus. Nelle ultime 24 ore i contagiati sono stati 9.338. Si tratta del primo calo da una settimana. I tamponi effettuati sono stati 98.862. I deceduti sono 73. Lo rende noto il bollettino del ministero della Salute.  

Sale al 9,4% l'incidenza del numero di persone risultate positive rispetto al numero complessivo di tamponi effettuati nelle ultime 24 ore (precisamente il 9,44%). Sono 134.003 le persone attualmente positive al Covid in Italia (7.766 in più rispetto a ieri). Di queste, 7.676 (+545) sono ricoverate nei reparti ordinari mentre 797 (+47) sono in terapia intensiva: 

In Lombardia 1.687 contagi e 6 morti
Su 14.577 tamponi eseguiti sono 1.687 i nuovi positivi al coronavirus in Lombardia, dove crescono di 3 i ricoverati nelle terapie intensive (totale 173) e si registrano 6 morti (totale 17.084 dall'inizio della pandemia). Questo è il quadro delineato oggi dal quotidiano bollettino sui dati epidemiologici regionali diffuso da Palazzo Lombardia, dove si precisa che la percentuale tra tamponi processati e nuovi contagiati sale all'11,5%. Dall'analisi emergono 341 guariti/dimessi in più rispetto a ieri (totale complessivo: 86.738) mentre i ricoverati nei reparti non di terapia intensiva aumentano di 71 (totale 1.136). La provincia più colpita dal contagio resta quella di Milano, con 814 casi in 24 ore, di cui 436 nel capoluogo lombardo. Seguono quella di Monza Brianza con 265 casi e quella di Varese 206. Per quanto riguarda le altre province lombarde i numeri sono i seguenti: Pavia +70 casi, Cremona +50,  Lodi +48,   Brescia +39, Lecco +36,  Como  +31, Bergamo +23, Mantova +13, Sondrio +17.

In Campania 1.593 casi 
Questo il bollettino di oggi in Campania: positivi del giorno: 1.593 di cui 79 sintomatici, 1.514 asintomatici. I tamponi del giorno sono: 12.695, il totale dei positivi è 27.412, il totale dei tamponi: 778.882. I guariti del giorno sono 123, il totale complessivo dei guariti è di 8.576. Nella regione ci sono 113 posti letto di terapia intensiva, ad oggi sono occupati 85 posti di t.i. Mentre i posti letto di degenza complessivi sono 925, quelli occupati sono 884.

Nel Lazio, 939 casi e 9 decessi
Diminuisce il numero dei nuovi positivi nel Lazio. "Su oltre 17mila tamponi, numero più alto in Italia, oggi si registrano 939 casi", rende noto l'assessore alla Sanità regionale, Alessio D'Amato. Ieri i nuovi positivi erano stati 1.198 su 23mila tamponi eseguiti. Nove i decessi e 119 i guariti nelle ultime 24 ore.

In Piemonte +933 contagi, 5 morti
Sale a 61, con un incremento di 6 pazienti, il numero dei ricoverati in terapia intensiva per Coronavirus in Piemonte. Negli altri reparti l'incremento è di 103 ricoveri, il totale arriva a 883. I nuovi casi positivi accertati sono 933 (di cui il 57% asintomatici), a fronte di 9.564 tamponi processati. Con un numero di poco superiore di test, 9721, il dato dell'Unità di crisi della Regione, ieri era di 1.123 contagi in più. Ci sono stati 5 decessi, che portano il totale, dall'inizio della pandemia, a 4203. I nuovi guariti sono 71 mentre 734 pazienti sono "in via di guarigione". Le persone in isolamento domiciliare sono 9.663.

In Emilia Romagna, 552 nuovi positivi e tre decessi
In Emilia Romagna si sono registrati 552 nuovi positivi, di cui 256 asintomatici, su 8.026 tamponi eseguiti. Tre i decessi nelle ultime 24 ore: due a Ferrara, una donna di 100 anni e un uomo di 90, e uno a Bologna, una donna di 93 anni. Lo rende noto la Regione. Dall'inizio dell'epidemia da coronavirus, ci sono stati sul territorio 41.410 casi di positività. Prosegue l'attività di controllo e prevenzione: complessivamente 138 persone (tra i nuovi positivi) erano già in isolamento al momento dell'esecuzione del tampone e 165 sono state individuate nell'ambito di focolai già noti. L'età media dei nuovi positivi di oggi è 45,8 anni. Sui 256 asintomatici, 105 sono stati individuati grazie all'attività di contact tracing, 50 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 1 per screening sierologico, 3 con i test pre-ricovero. Per 97 casi è in corso la verifica sul motivo del tampone. La provincia con più contagi è quella di Bologna (145), a seguire Modena (84), Rimini (74), Ravenna (53), Reggio Emilia (51), il territorio di Forlì (38), Ferrara (32), Piacenza (29), Parma (16), l'area di Cesena (15) e quella di Imola (15).

Sale il rapporto casi positivi-tamponi
Il rapporto tra casi positivi al nuovo coronavirus e tamponi è cresciuto molto e ha toccato il record del 9,4%. Ieri era dell'8% e lunedì scorso, 12 ottobre, era del 5,4%. Lo rileva il fisico Giorgio Sestili, fondatore e fra i curatori della pagina Facebook "Coronavirus - Dati e analisi scientifiche".