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ITALIA

Lavoro e tutela della salute

​Coronavirus: metalmeccanici chiedono stop fabbriche. Conte: domani videoconferenza con i sindacati

Fim, Fiom, Uilm, fino al 22 per sanificare impianti 

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Fim, Fiom, Uilm ritengono necessaria una momentanea fermata di tutte le imprese metalmeccaniche, "a prescindere dal contratto utilizzato, fino a domenica 22 marzo, al fine di sanificare, mettere in sicurezza e riorganizzare tutti i luoghi di lavoro". È quanto chiedono i sindacati metalmeccanici in una nota congiunta, sottolineando: "I lavoratori sono giustamente spaventati".

Fiom, scioperi in fabbriche Piemonte
In molte provincie come Asti, Vercelli e Cuneo sono in corso nelle fabbriche fermate e scioperi (Mtm, Ikk, Dierre, Trivium) con adesioni altissime. Lo rende noto la Fiom Cgil Piemonte. "In queste ore nelle fabbriche si stanno determinando confusione e panico anche perché si registrano i primi casi di contagio che, in alcuni casi, non vengono resi pubblici dalle aziende" spiega il segretario generale della Fiom Cgil Piemonte,Vittoria De Martino.

"Non siamo carne da macello"
Mattinata di scioperi spontanei in alcune fabbriche di Brescia che non hanno chiuso la produzione, con gli operai che chiedono maggiori tutele dal punto di vista sanitario alla luce dell'emergenza da Coronavirus. "Non  siamo carne da macello" è stato detto dagli operai di alcune aziende della provincia che chiedono la sospensione dell'attività per 15 giorni. "Stiamo discutendo con le aziende per capire come affrontare questa situazione. Registriamo scioperi in quattro o cinque realtà" ha detto il segretario della Cgil di Brescia Francesco Bertoli. "Ci sono aziende anche grandi che si sono fermate, mentre altre che per motivi di commesse legate a penali, sono in difficoltà e non possono sospendere la produzione. Il nostro obiettivo -aggiunge il  segretario della Cgil di Brescia - è quello di riuscire ad ottenere quantomeno delle riduzioni di orario per garantire la sicurezza agli operai".

Bologna scioperi a Toyota e Bonfiglioli
 primi scioperi nelle fabbriche dell'area bolognese hanno riguardato la Toyota e la Bonfiglioli Riduttori: le proteste nascono dal timore dei lavoratori per le condizioni di sicurezza all'interno degli stabilimenti e sono stati confermati, nonostante alcune rassicurazioni delle controparti.   "C'è un'enorme tensione da stamattina", conferma il segretario cittadino della Fiom, Michele Bulgarelli: "Stiamo verificando postazione per postazione che le condizioni di sicurezza vengano rispettate: alcune aziende si stanno fermando, si aspettano gli ammortizzatori sociali", ha spiegato, bocciandole scelte del Governo "che gettano sulle spalle delle persone che lavorano una situazione difficilissima da gestire".

Electrolux, sciopero nel trevigiano per salute
I lavoratori dello stabilimento Electrolux di Susegana hanno proclamato per domani una giornata di sciopero per contestare la scelta del governo di escludere dalle imprese obbligate a chiudere per i rischi di contagio da coronavirus quelle rientranti fra le attività produttive. Le Rsu chiedono che il lavoro sia interrotto anche nelle fabbriche e che il reddito per i dipendenti sia assicurato attraverso gli ammortizzatori sociali.  Una scelta analoga è stata assunta dalle rappresentanze sindacali interne di Irca (gruppo Zoppas Industries) di Vittorio Veneto, le quali ritengono "insufficienti e divisive" le misure restrittive decise dal governo per contenere la diffusione del virus nei luoghi di lavoro. Anche in questo caso lo stop alla produzione per otto ore è fissato per domani.

Fassina: stop fabbriche senza sicurezza sanitaria
"Le attività produttive che non riescono a garantire massime condizioni di sicurezza sanitaria per lavoratrici e lavoratori devono chiudere. È inaccettabile quanto denunciato dai lavoratori della Bitron di Cormano in sciopero. Purtroppo, non è l'unico caso. I sindacati segnalano troppe attività prive della condizioni di sicurezza sanitaria previste dal Decreto del Presidente del Consiglio emanato ieri sera": così risponde Stefano Fassina, Deputato LeU, a L'aria che tira su La 7. "I manager di ogni singolo stabilimento si assumano in prima persona la responsabilità di chiudere e tutelare la salute delle persone, anche se non hanno ricevuto indicazioni dal loro quartier generale. Il governo deve integrare il Decreto di ieri al fine di esplicitare la necessità di chiudere le aziende in assenza della garanzie di massima sicurezza sanitaria e prevedere sanzioni adeguate per il management che viola le norme", ha concluso Fassina.

Video conferenza Conte-sindacati-industriali su fabbriche
E una video conferenza Conte-sindacati-industriali sul tema delle fabbriche è stata convocata per domani alle 11 presenti Gualtieri, Catalfo e Speranza. 

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha convocato la videoconferenza da Palazzo Chigi con le associazioni industriali e i sindacati e alla presenza dei Ministri Catalfo, Gualtieri e Speranza, per discutere l'attuazione delle previsioni contenute nell'ultimo Dpcm riguardanti i protocolli di sicurezza nelle fabbriche a tutela della salute dei lavoratori. Lo affermano fonti di Palazzo Chigi.